Riflessioni capresi sul finire del 2023. Aver fede, nonostante tutto. La Bellezza non muore

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in foto Anacapri

Anche quest’anno l’Incontro di fine d’Anno, iniziato nel 1972 ad Anacapri, si svolgerà con l’originale formula della contemporanea, personale lettura di un testo, in qualsiasi parte del mondo si sia.
Secondo la tradizione, l’Incontro, organizzato dal Premio Capri-S. Michele, si svolgerà sabato 30 dicembre 2023, alle ore 19.
Il testo, scritto da Raffaele Vacca, ideatore dell’Incontro, è intitolato “Sul finire del 2023”, e sarà disponibile sul sito www.premiocaprisanmichele.it.

di Raffaele Vacca

Sta per passare un altro anno, composto da un’ordinata serie di giorni che sono venuti e sono scomparsi, durante i quali si sono vissuti gioie e dolori, speranze ed amarezze, letizie ed angosce, si sono visti scomparire per sempre uomini e cose; si sono conosciuti nuovi uomini e nuove cose; si è consumata una parte della propria unica ed irripetibile esistenza terrena.

Un altro anno, ovvero un’altra ordinata serie di giorni sta per venire. Si spera che siano sereni, lieti, felici, ma nessuno sa come davvero saranno.

 Al pari di tutti coloro che ci hanno preceduto, nonostante le straordinarie scoperte della scienza e le applicazioni della tecnica, continuiamo a vivere nel mistero, ed a domandarci perché c’è l’universo, perché siamo in esso, perché viviamo, perché si muore.

  Abbiamo vissuto i giorni che sono scomparsi, per lo più, seguendo le indicazioni del mondo nel quale ci siamo ritrovati, e che è guidato da una forza sconosciuta che ci è impossibile riconoscere.

  Per quasi due millenni è stato il Cattolicesimo a dar senso e orientamento a gran parte dell’umanità, anche se spesso essi sono stati disattesi.

  Ma ora considerevole parte dell’umanità non riconosce più il Dio della Rivelazione di Gesù Cristo, e vive come se si venisse dal nulla e si andasse verso il nulla, accontentandosi di godere beni materiali come mai è stato possibile alle generazioni precedenti.

  Tuttavia si diffonde sempre più la convinzione che l’umanità è nella più drammatica crisi che abbia conosciuto, anche perché i cambiamenti del clima, con le loro conseguenze, e la perenne minaccia di una distruzione nucleare mettono in forse la continuazione della sua esistenza.

  Ciò aveva portato a ritenere che nel Duemila guerre come quelle del passato non ci sarebbero state più. Invece ci sono, ed al par di quelle, ma con l’uso di nuove potentissime armi, apportano distruzioni e morte.

  Quotidianamente, attraverso i mass media, siamo quasi sommersi da un incessante susseguirsi di voci e di immagini che tendono a portarci in luoghi diversi da quelli in cui viviamo, ad allontanarci da noi stessi, dal comprendere la nostra condizione umana.

  Contemporaneamente vediamo a mano a mano trasformarsi luoghi naturali che, senza che ce ne accorgevamo, alimentavano la nostra mente ed il nostro animo. Opere costruite dagli uomini, la cui vita è  lineare, sostituiscono quelle che dona e ritmicamente produce la natura, che con le stagioni ha anche un vivere ciclico.

  La Bellezza continua ad esistere, essendo immortale. Ma, come non mai, bisogna saperla cercare per ammirarla e contemplarla segretamente.

  Come sempre, per chi crede nel Dio della Rivelazione, è necessario elevarsi fino a Lui, con il più profondo del cuore e, nella solitudine, stando alla Sua presenza, prendere le decisioni che veramente valgono per sé, per la comunità in cui si vive, per la stessa umanità.

  Sempre è necessario ricordare che, come ogni realtà umana ha un unizio e una fine, così ogni giorno ha un suo inizio, che prosegue il passato, e presenta cose nuove, da comprendere e da vivere responsabilmente, mentre esso splende, declina e scompare.