Cis, chiuso l’accordo di ristrutturazione del debito. Riacquistata la piena autonomia gestionale

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in foto Ferdinando Grimaldi

Il 21 dicembre scorso si è completato il percorso di uscita della società Cis spa dall’accordo di ristrutturazione dei debiti sottoscritto con i creditori finanziari nel 2017. Infatti, dopo aver estinto integralmente il debito ristrutturato già alla fine del mese di marzo del 2022, è stato formalizzato il contratto di riacquisto (e del successivo annullamento) degli strumenti finanziari partecipativi sottoscritti dai creditori finanziari nel 2017, dopo che l’assemblea dei soci tenutasi il 20 dicembre ne aveva approvato termini e condizioni. Con il completamento di tale operazione il Cis Spa ed i suoi soci, si sottolinea in una nota, “hanno riacquistato la piena autonomia, gestionale, strategica e di governance, come da sempre auspicato dalla compagine sociale. All’uopo si è provveduto, infatti, anche all’approvazione di un testo di Statuto della Società contenente le modifiche necessarie per eliminare da esso ogni riferimento all’accordo di ristrutturazione”. Già nel corso dell’esercizio 2022, il Cis aveva completato il rimborso del debito finanziario verso le banche previsto dall’accordo di ristrutturazione, procedimento dichiarato chiuso lo scorso 27 febbraio dal Tribunale di Nola. Tale risultato era stato raggiunto in meno di 60 mesi, “attraverso una accorta gestione delle posizioni non performing ed il regolare adempimento di tutti gli altri soci”. Ferdinando Grimaldi, presidente del Cis spa, sottolinea: “Forse sette anni fa, quando fu firmato l’Accordo di Ristrutturazione, nessuno ci avrebbe sperato, almeno con queste tempistiche. Occorre sottolineare che se siamo giunti a questo punto, il grande merito va dato ai soci, che hanno rimborsato il debito, oltre che all’amministratore delegato, Claudio Ricci, ed al Cda che si è impegnato nell’obiettivo”. Per Claudio Ricci, amministratore delegato del Cis, “un ruolo determinante in questo processo – e per questo va ringraziato – lo ha avuto il ceto bancario creditore, di cui va sottolineata la lungimiranza e sensibilità, grazie alle quali è stato possibile, circa 6 anni fa, sottoscrivere l’ADR e gestire l’uscita programmata dalla crisi. Ora, si potrà cementare la crescita e l ‘ulteriore rilancio delle attività del CIS spa”.