Il futuro dei porti? Sostenibilità e digitalizzazione. Genova e Napoli, confronto promosso da Infosfera

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in foto Edoardo Imperiale

Presso la sede di Confindustria Genova, si è tenuto il convegno “Driving Innovation(s): porti, tecnologie e nuove rotte”, organizzato da Digital Innovation Hub – DIH Liguria e Campania DIH, nodi della rete dei Digital Innovation Hub di Confindustria, in collaborazione con il Centro di Competenza Start 4.0 e con l’European Digital Innovation Hub PRIDE, per un confronto sulle sfide dell’innovazione nella logistica dei trasporti. L’evento fra le iniziative di divulgazione scientifica promosse dal Magazine Infosfera, strumento della rete nazionale dei Digital Innovation Hub. I lavori sono stati aperti da Paolo Piccini, presidente Digital Innovation Hub Liguria, che ha introdotto gli interventi di Gianluigi Viscardi, coordinatore della rete nazionale dei Digital Innovation Hub di Confindustria, di Edoardo Imperiale, ceo del Campania DIH-Rete Confindustria e direttore del Magazine Infosfera, e di Guido Conforti, direttore del DIH Liguria. Sono seguite due tavole rotonde: la prima, dal titolo “Transizione green e innovazione tecnologica al servizio del sistema portuale”, alla quale hanno preso parte: Enrico Rossi Ferrari, Presidente consorzio terminalisti PCS, Paola Girdinio, Presidente Centro di Competenza Start 4.0, Maurizio Manfellotto, Presidente Campania DIH Rete Confindustria Scarl e Presidente Hitachi Rail Italy, Alessandro Panaro, Capo servizio dell’Area di Ricerca di SRM “Maritime & Energy”, ed Enrico Rizzuto, Vice Presidente Centro del Mare. La seconda tavola rotonda, dal titolo “Smart Port: sfide ed opportunità̀”, ha visto come protagoniste le Autorità di Sistema Portuale con Bruno Vestri (AdSP del Mar Tirreno centrale), Zeno D’Agostino (Presidente AdSP Mare Adriatico orientale), Federica Montaresi (Segretario generale AdSP Mar Ligure orientale).

Dal dibattito emerge come, in un contesto di rapida evoluzione, diventi imprescindibile il legame tra sostenibilità e digitalizzazione, fattori che incideranno in modo significativo sull’operatività del comparto marittimo. Secondo una ricerca dell’UNCTAD, saranno necessari ingenti investimenti per decarbonizzare le navi a livello mondiale, stimati in 28 miliardi di dollari annui, oltre a ulteriori 90 miliardi per adattare le infrastrutture portuali. Perché questo processo si realizzi efficacemente, è fondamentale la cooperazione tra diversi livelli decisionali e istituzionali. In questa direzione va il Port Community System (PCS), attivo da due decenni, che ha rivoluzionato la digitalizzazione dei processi portuali, promuovendo la raccolta e la condivisione dei dati. «La transizione green e l’innovazione tecnologica sono tra gli obiettivi più urgenti da perseguire – ha dichiarato Gianluigi Viscardi -. Parliamo di “nuove rotte” non perché si stia percorrendo una strada sbagliata, ma perché è tempo, per tutti, di innovare». «I DIH di Confindustria – ha aggiunto Edoardo Imperiale – potranno dare il proprio contributo all’innovazione delle infrastrutture portuali, anche attraverso forme di collaborazione tra i singoli DIH, centrali nella digitalizzazione dei porti, strategici nello sviluppo dell’economia del mare”. «I temi trattati – ha sottolineato Guido Conforti – partono dal presupposto che la componente logistica è legata alla manifattura e questa, a sua volta, è legata all’innovazione. In questo contesto, la rete dei DIH rappresenta un valore aggiunto per il sistema Confindustria».