La realtà del Paese? Non è quella che si vede in tv, ma spesso fatti e notizie percorrono strade diverse

55

Il vento già poco gradevole che stava spirando attorno all’attività politica italiana la scorsa settimana, dall’inizio di questa in corso è diventato una vera e propria tempesta. Ricapitolando, a Roma, quasi in parallelo, si sono svolte due convention, una che ha visto riunita buona parte dei rappresentanti della destra e l’altra i notabili della sinistra. Gli esponenti del centro, in buona parte, hanno scelto di rimanere ai margini di entrambe, non si sa mai. Sia il palcoscenico del primo spettacolo che quello del secondo sono stati calcati da ospiti, anche stranieri, di indiscutibile notorietà. Di quale tipo della stessa, è tutto da stabilire. Sabato la premier Meloni e la segretaria del Pd Schlein sono arrivate allo scambio di invettive. Chi ascoltava e ha pratica di Napoli, almeno per un attimo si sarà trovato spaesato, credendo di aver sbagliato osservatorio. Avrà pensato di trovarsi in mezzo a un confronto di due leggiadre, ma non troppo, signore residenti nei bassi di quella città. Quelle stesse che la sorte ha voluto che fossero distanti, altrimenti non sarebbe stato sbagliato pensare che le due sarebbero ricorse allo “strascino”. Per chi non ne fosse edotto, quel termine nella loro lingua equivale a tirarsi per i capelli. Non così per un terzo che ha chiamato in causa in sede istituzionale la Premier Meloni, il leader di 5S Giuseppe Conte. All’ origine un presunto comportamento tenuto da Conte mentre era Presidente del Consiglio. Questi ha chiesto al Presidente della Camera l’istituzione di un giurì per stabilire da che parte stia la verità. In campagna si dice che il vento un giorno nasce, un giorno cresce e al terzo sparisce. Per il governo lo stesso da ieri si è trasformato in tempesta, non solo per la richiesta di Conte dell’intervento di quella commissione, ma anche perché tutto quanto deve essere concluso tassativamente entro dicembre non è ancora in dirittura di arrivo. L’argomento principale è la legge di bilancio che, dopo tante assicurazioni del governo che la strada dell’approvazione fosse libera e in piano, è ancora tutta in salita. Restano due occasioni per recuperare il tempo perduto oggi, il 20, e il 30 prossimo venturo, perchè il Governo e il Parlamento completino quanto di loro competenza, scongiurando così l’ esercizio provvisorio. C’è dell’altro per quanto riguarda la percezione da parte della popolazione tra quanto viene comunicato attraverso i mezzi dell’ informazione e quanto avviene nella realtà.
Il fenomeno più avvertito in questo periodo, quando, per la maggior parte degli italiani si concentrano molte spese e relativi esborsi, è la limitata disponibilità di denaro per far fronte alle stesse. Prevalentemente è la rata del mutuo o del prestito che una buona parte delle famiglie dovrá pagare a fine anno che già da qualche settimana starà turbando i loro sonni. I mezzi dell’informazione, in specie la TV, non perde occasione per presentare vetrine ben addobbate, salvo a cogliere, nelle interviste rivolte a chi vorrebbe vendere e a chi invece comprare, risposte non consone all’allegra coreografia presente un pò dovunque. Essa, anche se in modo diverso rispetto allo scorso decennio, vorrebbe ispirare pace e serenità. Con l’espressione di chi si è fatto una ragione che, essendo quello descritto lo spirito del tempo, sia inevitabile accettare di rinunciare a qualcosa. Il problema sorge quando sono causa di difficoltà e a rischio di rimanere insolute le rate di somme dovute a banche o a intermediari finanziari non bancari. La confusione che regna in quel settore dalla fine dell’estate è arrivata a livelli più che elevati. Sempre stando alle informazioni ufficiali, dopo le dichiarazioni del presidente della FED Powell e della BCE Lagarde, la corsa in salita dei tassi del dollaro e dell’euro sarebbe giunta a termine. Il motivo è che uno dei primi traguardi della lotta all’inflazione sarebbe stato raggiunto, vale a dire una diminuzione dell’inflazione abbastanza consistente, sia negli USA che nella UE. In questi ultimi giorni i mercati finanziari avrebbero così anticipato quello che potrebbe succedere l’anno prossimo, l’inizio ufficiale di una fase di discesa del costo di entrambe le valute.In realtà al momento chi si trova nella condizione di dover restituire delle somme, non si trova davanti ancora niente di cambiato. È vero che a Natale si deve essere più buoni, ma é altrettanto vero che il medico cosiddetto pietoso, sminuendo la gravità del male, fece sì che i suoi pazienti non guarissero anzi partissero per l’ ultimo viaggio, quello di sola andata. Agli italiani a tal punto converrà chiedere, a chi ancora non si sa, l’ introduzione di un’ altra autorità in grado di far capire loro quali delle informazioni debbano essere ritenute attendibili. Senza farsi soverchie illusioni di risolvere presto e bene il problema. E non sarà facile.