Giovanni Ascione, l’artigiano che reinventò il corallo: cinquant’anni di geniali creazioni in mostra a Napoli

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di Fiorella Franchini

All’Angiporto Galleria Umberto I di Napoli, in Piazzetta Matilde Serao, il Museo Ascione dedica a uno dei capostipiti dell’arte del corallo, una mostra antologica che non solo è una meraviglia per gli occhi, ma rappresenta un affascinante viaggio nella creatività di un artista originale e fecondo. Giovanni Ascione, classe 1915, è figlio di una tradizione antica, nata nel 1855 a Torre del Greco. Dopo un periodo di studi classici e artistici condotti presso il Collegio Benedettino di Montecassino e nella Real Scuola di Incisione di Torre del Greco, ha completato il suo percorso formativo in ambito commerciale e linguistico in Svizzera, presso il Collegio Maria Hilf di Schwitz, mostrando subito un’energia artistica fuori dal comune, alla quale ha associato un’esperienza ricca di stimoli. Giovanni ha partecipato con vivo interesse alla vita culturale e artistica del suo tempo sia all’estero sia a Napoli, accumulando passione e ispirazioni che riverserà nell’attività dell’azienda di famiglia. Il padre Giuseppe gli riserverà fin da subito un ampio spazio personale che gli consentirà di applicare e affinare le proprie doti di progettista.

Curata dalla figlia Caterina Ascione e patrocinata dal FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano / Delegazione regionale della Campania, l’esposizione offre una panoramica completa dell’opera di Giovanni Ascione, partendo dai suoi primi anni di formazione, gli Anni Trenta, fino agli anni Ottanta del XX secolo, attraverso il recupero di schizzi, bozzetti, progetti, oggetti. Il percorso cronologico dell’allestimento mette in evidenza i cambiamenti di stile e le sperimentazioni che sorprendono per l’incredibile modernità del gusto. Artigiani, orafi, gioiellieri, cesellatori, guidati dal sapiente intuito e dall’abile mano di Giovanni Ascione, accresceranno di anno in anno il patrimonio di conoscenze tecniche e d’idee. Egli rinnovò lo stile classico del cammeo con l’arte Decò, gli influssi futuristi e le tendenze moderniste; accanto al corallo, introdusse l’utilizzo di materiali come l’avorio, la tartaruga, le pietre dure, applicò nuove forme e insoliti accostamenti, novità che arricchiranno la produzione familiare di articoli raffinati e preziosi. La rassegna, che resterà aperta al pubblico fino al 15 gennaio 2024, propone oltre cento tra gioielli, sculture, suppellettili e arredi di arte sacra, disegni e idee che ricostruiscono le sfumature di una singolare personalità che ha vissuto e interpretato le suggestioni di un intero secolo. Le sue opere sono presenti  in Vaticano e al Museo del Santuario di Pompei, Malta e l’Ohio, al Museo di Montecassino e nella cripta del Duomo di Napoli, a Otranto e Noto, a Pozzuoli e Verona, fino a Cleveland, negli Stati Uniti d’America, una fama personale che si aggiunge agli innumerevoli riconoscimenti ottenuti da Casa Ascione nelle Esposizioni Internazionali, tra cui la medaglia d’oro a Oporto, nel 1865, e quella di bronzo, a Vienna, nel 1873, o il privilegio dal 1875 di fregiare il marchio aziendale con lo stemma del Re d’Italia Vittorio Emanuele II di Savoia. Le visite sono su prenotazione. Guidati dai fratelli Giuseppe e Giancarlo Ascione e da Flora Anastasio, i visitatori potranno davvero tuffarsi in un mondo incantato nel quale la bellezza della Natura, modellata dall’estro dell’uomo, diviene prodigio ed è un sogno che vale la pena vivere.