“Anthrobot”, micro androidi di cellule umane che riparano i neuroni danneggiati

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Foto di Arek Socha da Pixabay

Si chiamano “Anthrobot”, e sono minuscoli robot costituiti da cellule umane in grado di riparare il tessuto neurale danneggiato. Li ha messi a punto un team di scienziati negli Usa utilizzando cellule della trachea e ora gli esperti guardano, in prospettiva, a un loro potenziale utilizzo futuro nella medicina personalizzata. La ricerca “indica la strada verso un’ingegneria tissutale ‘2.0’ che controlla sinteticamente una serie di processi di sviluppo”, prospetta Alex Hughes, bioingegnere dell’Università della Pennsylvania a Filadelfia. In questo studio illustrato su ‘Nature’ online, Michael Levin, biologo dello sviluppo in forze alla Tufts University di Medford, Massachusetts, e colleghi hanno coltivato per due settimane degli sferoidi (superfici tridimensionali) di cellule cutanee tracheali umane in un gel, hanno rimosso i ‘grappoli’ che si sono formati e li hanno fatti crescere per una settimana in una soluzione meno viscosa. Questo ha causato lo spostamento delle minuscole ciglia sulle cellule verso l’esterno degli sferoidi anziché verso l’interno. Queste ciglia fungevano da remi e i ricercatori hanno scoperto che gli anthrobot risultanti, ciascuno contenente poche centinaia di cellule, nuotavano secondo diversi schemi, alcuni in linea retta, altri in cerchi o archi e altri si muovevano in modo caotico. Per testare il potenziale terapeutico, Levin e il suo team ne hanno messi diversi in un piccolo piatto. Lì, gli anthrobot si sono fusi insieme a formare un ‘superbot’, che i ricercatori hanno posizionato su uno strato di tessuto neurale che era stato appositamente graffiato. Nel giro di tre giorni, il foglio di neuroni sotto il superbot era completamente guarito.