E’ importante sempre evitare la confusione, di ogni genere

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Dicembre, tempo di bilanci e previsioni. Non come quelle del Venditore di Almanacchi uscito dalla penna di Giacomo Leopardi, con buona probabilità ancora meno attendibili. Ancor più se osano, il verbo è quello giusto, spingersi ancora più avanti nel tempo, non limitandosi al prossimo anno. Per poterne argomentare, può risultare utile accennare a un evento macroscopico di cui si discute da qualche mese, ormai a conoscenza dei più. È quello che era stato dato per sufficientemente attendibile, salvo a fare macchine indietro tutta poco prima del tempo previsto perchè si concretizzasse. Esso attiene al primato del PIL cinese nel mondo, che avrebbe dovuto, già di questi tempi, superare quello americano. Verso la fine del secolo scorso veniva dato per scontato che quella grandezza macroeconomica, il Prodotto Interno Lordo, delle due grandi realtá socioeconomiche, gli USA e la Cina, entro il 2020 si sarebbero scambiato i ruoli. Fu un anno prima che una rilevazione “a la volèe” di diversi enti che si occupano di tali fenomeni e delle loro dinamiche, diede parte al mondo, con toni fintroppo bassi, che il PIL americano rappresentava circa un quarto di quello mondiale, mentre quello cinese un quinto. Con più evidenza, quello degli USA concorreva con il 25%, mentre quello cinese con il 20%, quindi ben 5 punti al disotto. Le stesse fonti che riferirono le informazioni appena riportate attualmente stanno spostando il termine del sorpasso della seconda potenza sulla prima molto più avanti, quasi sine die. Nulla toglie che, per come stanno evolvendo le economie dei due paesi, tanto grandi quanto incomparibili per i presupposti che le reggono, sarà incerto anche se il sorpasso avverrà realmente. Il preambolo appena scritto serve come riferimento per quanto sta succedendo in Italia, solo per fare una comparazione tra quanto era stato previsto dall’ ISTAT per il PIL e per le altre grandezze sociali e economiche strategiche. Più In dettaglio, quelle valide per disegnare al tratto qualcosa di simile al percorso che compare su un navigatore di un’ automobile o su un moderno telefono portatile. Il geometra Bianchi di Trezzano sul Naviglio e l’infermiera Rossi di Aci Trezza stanno facendo fatica a inquadrare la dinamica di un processo che rivede un dato economico in evoluzione. Secondo l’ ISTAT, l’aumento del PIL è stato visto passare, in poco più di dieci giorni, tra la metà e la fine di novembre e a parità di condizioni del contesto, da una frazione di punto percentuale a un punto intero. Aggiungendo la voce fuori campo che nè l’uno nè l’altro di quei dati stanno a significare un sostanziale cambio di passo, ne che la possibilità che il Paese possa andare in recessione sia ora più lontana. Alla sezione della Coldiretti del villaggio il commento è stato che, così come esposto, quanto è stato sopra scritto, ricorda la pioggerellina che scende in un’ estate torrida, cadendo sul terreno o sulle piante surriscaldati dal sole: invece di rinfrescare, brucia entrambi. La realtà dei fatti è diversa e così andrebbe rappresentata. Solo per notizia, a metà del secolo scorso, le società di consulenza aziendale, per lo più di matrice anglosassone o americana, le cosiddette Big Eight, si trovarono d’accordo su un criterio di valutazione molto importante. Analizzando un’ azienda, conta molto verificare, oltre agli eventi storici che la hanno connotato, le prospettive che si presentano a essa nel futuro. Il riassunto che veniva dato da quelle società di consulenza agli interlocutori era che tale procedura poteva essere descritta con un paragone. Per un’ imbarcazione è più favorevole la condizione di trovarsi in una tempesta e intravedere, anche in lontananza, segnali di calma che non viceversa. Navigare cioè con il vento in poppa, ma avvistare, più o meno distanti, nuvole nere e fulmini. In definitiva, al momento è più che necessario, soprattutto per il Governo, evitare di lasciarsi andare a conclusioni trionfalistiche: il 2024 si sta prospettando simile, in molte delle sue espressioni sociali e economiche, al 2023. Oltre al PIL, altri sono i segnali che rappresentano come l’organismo malato Italia stenti a imboccare il giusto percorso della convalescenza. Basti pensare alla fuga di cervelli, a quanti non si pongono sul mercato del lavoro, come a altri fenomeni sociali del genere, tanto per dare l’idea della realtà, andando oltre l’aridità delle cifre. C’è un particolare che potrebbe rivelarsi di notevole impatto positivo nella situazione: il prosieguo del PNRR così come è stato aggiornato e approvato dalla UE.