L’Economia circolare diventa materia europea

in foto Enrico Giovannini

Quando i prodotti di consumo diventano difettosi spesso i consumatori non cercano di ripararli ma li gettano prematuramente, anche se potrebbero essere riparati e usati più a lungo. È quello che succede nell’ambito della garanzia legale della direttiva sulla vendita di beni2 quando i consumatori scelgono la sostituzione anziché la riparazione e, al di fuori della garanzia legale, quando i consumatori rinunciano alla riparazione per scelte e condizioni di riparazione non ottimali. In questo contesto anche l’uso di beni ricondizionati è limitato, il che non consente di sfruttare il potenziale dei beni di essere riutilizzati da parte di utenti diversi. Lo smaltimento prematuro dei beni riparabili acquistati dai consumatori porta a un aumento dei rifiuti, genera emissioni di gas a effetto serra e accresce la domanda di risorse preziose per la produzione di nuovi beni. Nell’UE il problema dello smaltimento prematuro dei beni riparabili acquistati dai consumatori si pone per un’ampia gamma di beni. Più dei due terzi dei partecipanti alla consultazione pubblica (65 % – 74 %) si sono dichiarati favorevoli a soluzioni a livello dell’UE. Tra le richieste della Conferenza sul futuro dell’Europa3 figura quella di un diritto alla riparazione, in particolare nella proposta 5 sul consumo, l’imballaggio e la produzione sostenibili e nella proposta  11 sulla crescita sostenibile e l’innovazione. La presente proposta relativa alla promozione della riparazione dei beni fa parte della risposta della Commissione a tale invito . Al fine di promuovere il consumo sostenibile, la presente direttiva intende aumentare la riparazione e il riutilizzo dei beni difettosi funzionali acquistati dai consumatori, nel quadro della garanzia legale e al di fuori della stessa.

  • Comunicato stampa – Consiglio dell’UE – 22 novembre 2023 – 15:30

Economia circolare: il Consiglio adotta una posizione sulla direttiva che sancisce il diritto dei consumatori alla riparazione

Il Consiglio ha adottato oggi la sua posizione (o “mandato negoziale”) su una proposta di direttiva recante norme comuni che promuovono la riparazione dei beni, nota anche come direttiva sul diritto alla riparazione. Il testo proposto mira a rimuovere gli ostacoli che disincentivano la domanda di riparazione da parte dei consumatori, per esempio disagi, una mancanza di trasparenza o una difficoltà di accesso ai servizi di riparazione.

Il mandato precisa gli obblighi di riparazione dei fabbricanti, limita il requisito di fornire informazioni sui servizi di riparazione a coloro che hanno l’obbligo giuridico di riparare i prodotti difettosi, promuove una piattaforma europea online per la riparazione e introduce una proroga del periodo di responsabilità del venditore in caso di riparazione.

Maggiore facilità di riparazione e riutilizzo

Molto spesso, quando un prodotto come un aspirapolvere o una lavatrice si rompe o è difettoso, è più facile smaltirlo o comprarne uno nuovo che farlo riparare, soprattutto quando la garanzia legale è scaduta. La nuova normativa incentiva i consumatori a prolungare la vita del prodotto facendolo riparare, il che a sua volta stimolerà il settore delle riparazioni, ridurrà i rifiuti e promuoverà modelli di business più sostenibili.

Una nuova serie di diritti e strumenti sarà a disposizione dei consumatori per rendere la riparazione più attraente. In particolare:

  • il diritto dei consumatori di chiedere la riparazione per i prodotti tecnicamente riparabili a norma del diritto dell’UE (per esempio lavatrici o telefoni cellulari)
  • l’obbligo per i produttori di informare i consumatori in merito ai prodotti che sono tenuti per legge a riparare
  • un modulo europeo di informazioni sulla riparazione che i consumatori possono chiedere a qualsiasi riparatore e che migliora la trasparenza delle condizioni e dei prezzi della riparazione
  • una piattaforma online di abbinamento dedicata alla riparazione per collegare i consumatori ai riparatori della loro zona
  • una proroga di sei mesi del periodo di responsabilità del venditore in caso di riparazione

Mandato del Consiglio

Il mandato del Consiglio sostiene gli obiettivi generali della direttiva ma introduce alcuni miglioramenti per quanto riguarda l’obbligo di riparazione, il modulo di informazioni e la piattaforma online e mantiene la scelta tra riparazione e sostituzione.

Obbligo di riparazione

Il mandato impone ai fabbricanti di effettuare le riparazioni entro un lasso di tempo ragionevole e, a meno che il servizio non sia fornito gratuitamente, a un prezzo ragionevole affinché i consumatori non siano dissuasi dall’esercitare i propri diritti.

Modulo europeo di informazioni sulla riparazione

Per ridurre gli oneri burocratici per i piccoli riparatori, solo quelli che hanno l’obbligo giuridico di effettuare la riparazione dovranno fornire su richiesta il modulo UE standard sulla riparazione. Per tutti gli altri riparatori, la messa a disposizione del modulo rimane volontaria. Per i riparatori che lo forniscono, le condizioni stabilite nel modulo saranno vincolanti. Il modulo deve essere fornito gratuitamente, sebbene sia possibile chiedere al consumatore di pagare il costo del servizio diagnostico. Secondo la posizione del Consiglio, le informazioni fondamentali contenute nel modulo saranno valide per 30 giorni di calendario, ma il consumatore e il riparatore potranno concordare una proroga del termine.

Piattaforma europea online per la riparazione

La posizione del Consiglio propone una piattaforma europea online unica per la riparazione progettata e gestita a livello europeo anziché 27 piattaforme nazionali. Ciò migliorerà l’accessibilità e faciliterà i servizi transfrontalieri. Tuttavia, gli Stati membri potranno mantenere le piattaforme nazionali online per la riparazione esistenti o istituirne di nuove qualora soddisfino le condizioni stabilite nella direttiva.

Libertà di scelta

Il mandato negoziale mantiene il diritto dei consumatori di scegliere tra la riparazione e la sostituzione per i prodotti difettosi entro il periodo di responsabilità del venditore. In caso di riparazione, il periodo di responsabilità del venditore sarà prorogato di sei mesi dal momento in cui il prodotto è reso conforme. Se lo desiderano, gli Stati membri potranno prorogare ulteriormente il periodo. Il venditore dovrà informare il consumatore del suo diritto di far riparare o sostituire il prodotto, nonché della proroga del periodo di responsabilità in caso di riparazione.

Recepimento

La posizione del Consiglio prevede un periodo di recepimento più lungo, per concedere alle imprese sei mesi di tempo in più per adeguarsi ai nuovi requisiti.

Prossime tappe

Il mandato negoziale concordato oggi formalizza la posizione del Consiglio e conferisce alla presidenza del Consiglio un mandato per avviare negoziati con il Parlamento europeo, che cominceranno nelle prossime settimane.

Informazioni generali

La proposta è stata presentata dalla Commissione il 22 marzo 2023 e fa parte della nuova agenda dei consumatori e del piano d’azione per l’economia circolare. Integra altre iniziative legislative recenti volte a promuovere il consumo sostenibile, quali la proposta di regolamento sulla progettazione ecocompatibile (che promuoverà la produzione di prodotti riparabili) e la proposta di direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde (che consentirà ai consumatori di prendere decisioni di acquisto più informate presso il punto vendita).

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Aisec – Associazione italiana per lo sviluppo dell’economia circolare (qui)    

Aisec (Associazione italiana per lo sviluppo dell’economia circolare) è un’associazione non-profit fondata nel 2015 che ha l’obiettivo di promuovere, diffondere e applicare il concetto di economia circolare sia a livello nazionale che internazionale. La sua missione è diventare un efficace punto di riferimento capace di fornire strumenti per favorirne crescita e consapevolezza in un ottica di miglioramento continuo e in un quadro internazionale già favorevole alla realizzazione del modello.

L’Associazione si propone di collaborare con istituzioni pubbliche e imprese private, organizzazioni non profit e tutti i soggetti che vogliono proporre e attuare i principi di economia circolare e di sviluppo sostenibile,  attraverso le seguenti attività:

–       la pubblicazione e la diffusione di studi e ricerche;

–       la creazione di sinergie con Enti e/o Associazioni anche a carattere territoriale allo scopo di intraprendere studi ed attività comuni;

–       la promozione e l’organizzazione di riunioni, convegni, incontri tematici, seminari di approfondimento;

–       la partecipazione a tavoli tecnici e di consulenza presso Enti pubblici e privati;

–       la promozione di collaborazioni con paesi esteri, attraverso la realizzazione di programmi di cooperazione;

–       la relazione con le comunità locali sui temi della tutela del territorio e delle proprie risorse;

–       la diffusione di sistemi per la produzione e il consumo sostenibili;

–       lo studio e la promozione di modelli di contabilità ambientale sia a livello locale che nazionale;

–       l’incentivazione alla riduzione del consumo di materie prime, il loro riuso e riciclo;

–       la facilitazione del dialogo tra gli attori sociali di un territorio; 

–       la formazione ed ogni altra iniziativa di ordine educativo e didattico.

Aisec 

Sede legale: via Casalmonferrato 2/c – 00182 Roma