Whispers of him di Garrett Smith, grande danza al Cilea. Tra gli interpreti il napoletano Barrella

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di Massimiliano Craus

In questi ultimi anni dentro e fuori l’istituto tecnico industriale “Augusto Righi” di Napoli si è prodotta arte a tutto tondo, con incursioni nella street art di Jorit e nella danza del giovane talento Gioele Barrella. Ma se tutti conoscono il genio dei murales, non ultimo quello dedicato a Dostoevskij proprio sulla facciata del Righi, in molti hanno invece potuto apprezzare solo nell’ultimo week end le qualità coreutiche dell’ex studente della scuola di Viale Kennedy. Eh già, sabato e domenica scorsa si è infatti esibito con la compagnia ArtGarageDanceCo nello spettacolo “Whispers of him” di Garrett Smith, coreografo americano tra i più importanti del panorama internazionale.

Scelto dal coreografo ospite e dalla direttrice artistica dell’ensemble Emma Cianchi, Gioele Barrella è stato uno dei dodici interpreti della prima assoluta della produzione nell’attesissima ed intensa due-giorni dedicata alla grande danza al Teatro Bellini di Napoli. Una performance applaudita dal grande pubblico per i contenuti sempre attuali dell’esasperata spregiudicatezza giovanile ma, al contempo, anche commovente ed intima nell’interpretare il labile confine tra la vita e la morte. A questo proposito Gioele Barrella rimarca proprio le “significative difficoltà fisiche ed interpretative del titolo, così emotivamente e tecnicamente impegnativo da doverci lavorare un anno, seppur a più riprese. E’ stata un’esperienza meravigliosa – ha ribadito Gioele – perché abbiamo conosciuto dal vivo un coreografo di fama mondiale, esigente, carismatico ed estremamente professionale. Eppure anche così amichevole con noi, soprattutto con i più giovani. Del resto alcuni di noi eravamo alla prima vera esperienza in un teatro di così tanto prestigio ed al cospetto di un pubblico numeroso e conoscitore della danza. Non mi fa specie ammettere, tra l’altro, che dietro le quinte della premiere ci siamo abbracciati tutti per la commozione e tanta, tantissima adrenalina. E’ stata un’esperienza che speriamo di poter ripetere anche in futuro”. Come non credergli! Durante e dopo lo spettacolo il pubblico è stato finanche ammutolito da un’esperienza umana e coreografica assai rara al Teatro Bellini, palcoscenico dell’attesissimo “Whispers of him” di Garrett Smith, prodotto da ArtGarageDanceCo di Emma Cianchi, colpevolmente invitato in Italia per la prima volta solo in questi giorni. Il coreografo americano ha debuttato infatti con un titolo intimissimo, riflessivo e vivace allo stesso tempo. Attraverso cambi costanti nei sessantacinque minuti di danza, la parabola ascendente e discentente della vita umana si perde in un bicchier d’alcool. Proprio così, la gioa e la gioventù vanno a sbattere contro la spregiudicatezza e tutto sfila via senza se e senza ma. Con la sofferenza che inevitabilmente ne consegue. Tutto questo è sapientemente immaginato e coreografato da un ispirato Garrett Smith e da un ensemble sempre più pronto per la ribalta nazionale ed internazionale a cui è destinato. Sul palco scorrono man mano libri, passi a due, assolo, danze di gruppo, tre biciclette, videoproiezioni, sedie, lettini operatori, lucciole, specchi, scrivanie e tanta danza riflessiva, fisica, appassionata, ubriaca, dolce, turbata e sofferente.

L’intero universo emozionale scorre in scena tenendo il pubblico sul labile confine tra la vita e la morte, la gioia ed il dolore, la speranza e l’oblio. Non sono mancate lacrime, paura e sconforto in un titolo che fa dei sussurri il suo nome ed il suo segno distintivo. Quando la danza si fa attuale inevitabilmente fa discutere e, in questo caso più che mai, la coreografia intimista di “Whispers of him” fa la differenza grazie al prezioso contributo di Garrett Smith. E’ evidente che Emma Cianchi abbia colto nel coreografo americano la componente autoriale che voleva donare alla sua città ed al pubblico della sua compagine. E lui non ha deluso le aspettative.