Agenda Onu 2030 per un mondo migliore. Il pensiero di Visco (Banca d’Italia) all’evento dell’ASviS

Dal 25 settembre 2015, sottoscritta alle Nazioni Unite,  da 193 Paesi, l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile vuole  garantire un presente e un futuro migliore, al nostro Pianeta e alle persone che lo abitano.

Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini, Presidenti Asvis
“Il 2023 è un anno speciale per il percorso dell’Agenda 2030: siamo a metà strada e la meta è ormai in vista. È con questo spirito che abbiamo immaginato il Rapporto ASviS di quest’anno, con contenuti utili a comprendere il percorso fin qui realizzato
e cosa manca per arrivare alle scadenze fissate in sede Onu”.

 Enrico Giovannini, direttore scientifico ASviS
“Un famoso proverbio, adatto alla situazione in cui ci troviamo, dice Non c’è vento
favorevole per chi non sa in quale porto vuole andare. Ebbene, il Rapporto mostra
chiaramente come in questi otto anni l’Italia non abbia scelto in modo convinto e
deciso l’Agenda 2030 come mappa per realizzare uno sviluppo pienamente”.

Il pensiero della Banca d’Italia
Il Governatore uscente della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha richiamato l’urgenza del problema del cambiamento climatico e la necessità dell’azzeramento delle emissioni entro la metà del secolo, ma non ha mancato di aggiungere che “una chiara definizione” di come inserire la transizione “nella più ampia strategia europea e globale per la riduzione delle emissioni aiuterebbe a limitare l’incertezza e stimolare gli investimenti”. In che modo? “Da un lato, va ridotta con decisione l’impronta carbonica del nostro mix energetico, aumentando l’efficienza energetica ed esplorando, per i settori dove è più complesso ridurre l’uso dei combustibili fossili, tutte le opzioni tecnologiche disponibili; dall’altro, va intensificata la penetrazione dell’energia rinnovabile negli usi finali grazie a investimenti diffusi che non possono non richiedere un ruolo attivo, oltre che del settore pubblico, della finanza privata”, ha spiegato Visco, che ha citato poi i dati dell’Agenzia internazionale dell’energia: tra il 2010 e il 2022, i costi di solare, fotovoltaico ed eolico sono diminuiti di quasi l’80%. Si prevede che le emissioni globali del settore energetico raggiungeranno il picco intorno al 2025 e scenderanno ai livelli del 2015 entro il 2030. Dobbiamo proseguire su questo sentiero, ha auspicato il governatore (qui), per raggiungere l’obiettivo dell’Accordo di Parigi sul clima. E “all’interno di ciascun Paese, tutti gli attori principali dovranno dare il loro contributo: cittadini, im

rese e istituzioni”. La stessa Banca d’Italia ha approvato recentemente un piano strategico con cui incentiva sia lo sviluppo della finanza sostenibile che la gestione dei rischi climatici.

Ora il filmato del suo intervento: Ignazio Visco all’evento “L’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile”  (qui)