Questioni di coscienza

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in foto Ignazio Visco

Il Governatore uscente della Banca d’ Italia Visco si sta congedando dal suo incarico prendendo atto di un deterioramento progressivo della situazione economica italiana che non riesce a invertire il senso di marcia.In pìù, quel trend oramai inquieta oltre quanti vivono dentro i confini del Paese, anche coloro i quali hanno rapporti economici con gli stessi. In sintesi l’ Ufficio Studi dell’ Istituto Centrale ha rivisto al ribasso le stime di crescita dell’ economia italiana, seppure di decimali. È comunque una magra consolazione, essendo state calcolati i miglioramenti a suo tempo ipotizzati in un ordine di grandezza simile. In una situazione del genere di quella attuale, coerenza avrebbe voluto che tutte le parti sociali avessero seppellito per un pò l’ascia di guerra per dare segno al governo centrale di essere in trincea con esso per tentare di far risalire l’ Italia dal baratro in cui è finita. Il comportamento dei segretari di alcune delle principali sigle sindacali, non tutti in presenza, dopo l’incontro della scorsa settimana con i membri del governo, non si è confatto all’esigenza di abbassare i toni, come il momento storico richiederebbe. Al contrario, quelle organizzazioni hanno minacciato ‐ l’uso di tale verbo non va considerato un’ esagerazione- uno sciopero generale prossimo venturo. È difficile trovare coerenza con le dichiarazioni ufficiali dei loro leaders intonate all’ essere pronti e disponibili a collaborare ! La settimana appena iniziata assiste gli italiani e non solo loro che sono con il fiato sospeso. Sabato si sono contati otto giorni trascorsi dalla prima mattanza di Hamas. Esso sembra già un episodio lontano, probabilmente perchè la ferocia degli attacchi portati a termine nei giorni successivi non è stata meno tremenda di quella dell’esordio. Il numero delle vittime tra entrambe le fazioni continua a crescere rapidamente, e molte di esse sono da ricercare tra la popolazione civile. Mai avrebbe pensato la Presidente Golda Meir, quando nel ’48 fu riconosciuto Israele come nazione sovrana sullo stesso territorio che tutt’ora ospita anche la Palestina, che quella coesistenza non avrebbe potuto in alcun modo reggere. In futuro potrebbe succedere anche qualcosa di più grave rispetto a quanto accade ora, se non si arriverà a una soluzione che sia drastica eppure definitiva. Riflettendo attentamente il caso specifico, esso è un’ espansione macroscopica di quanto, fin dalla notte dei tempi, si è sempre e dappertutto verificato quando si sono trovate a vivere insieme, sullo stesso territorio, due etnie che in comune avevano poco o addirittura niente. Finora sono stati pochi i casi risolti in maniera indolore, uno di essi, in Italia, e stato quello dell’Alto Adige o Sud Tirolen che definir lo si voglia. Basta però spostare l’attenzione alla vicina Spagna per realizzare che l’ indipendenza da Madrid reclamata dai Paesi Baschi è solo in stand by. Essa è attualmente sopita, ma pronta a dar segno di se alla prima occasione propizia. E non sarà di certo una dimostrazione pacifica, se è vero che in tanti anni non è stata trovata una soluzione condivisa dal governo di Madrid. È diventato quasi un refrain quello che si sente ripetere a ogni latitudine: l’umanità, anche se con diversità caso per caso, stà andando incontro a giorni difficili. La domanda che facilmente potrebbe formulare l’ interessata, per essa i suoi componenti, con buona probabilità sarebbe quella di sapere come definire quelli che si stanno vivendo ancora attualmente.