Predisporre un bilancio comprensibile ai più? Sembra facile…

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in foto Giancarlo Giorgetti e Giorgia Meloni

Mercoledì la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza- Nadef -è stata licenziata dal Governo e quindi c’è stata qualche ora di tempo utile per fare il punto su quanto l’ Esecutivo conta di fare nel prossimo anno. Il primo segno distintivo che risulta ben evidente tra le sue righe é che le cifre esposte mostrano, nei confronti di quelle di documenti analoghi compilati precedentemente è che le variazioni sono a una sola cifra, per lo più al di sotto dei 5 punti, quando non significative addirittura solo dopo la virgola. Oggi, giorno di mercato nel villaggio e quindi riunione settimanale della locale sezione della Coldiretti, i commenti più benevoli saranno quelli che paragorneranno il Paese alla papera del noto aneddoto che riporta che la stessa non riusciva a stare a galla perchè l’acqua della pozza dove era entrata era troppo bassa. Per cui, obtorto collo (non della papera, n.b!), gli italiani devono fin d’ora prenderne buona nota e quindi prepararsi perchè anche per il prossimo biennio di vacche grasse, giusto per rimanere nella sezione di cui sopra, neanche a parlarne. In effetti gli spazi di manovra per il Ministro Giorgetti erano decisamente limitati, per cui, senza soverchi timori di smentita, è possibile definire quel NADEF una forma di sarcitura, giusto per evitare che la connotazione dei conti pubblici si aggrovigli ancor più. Ciò renderebbe la soluzione materiale più difficile quando si potrá pensare concretamente a dare a esss una forma stabile. Riducendo al minimo le considerazioni tecniche, con tutte le acrobazie contabili possibili e immaginabili, quel documento indica che anche per il prossimo anno e previsto un aumento del debito pubblico. Di conseguenza, anche il suo servizio ( gli interessi passivi che matureranno sull’ indebitamento del Paese ) aumenteranno, soprattutto perché sta aumentando in maniera accentuato il costo dell’ euro stabilito dalla BCE. Ciò che smorza subito ogni parvenza di soddisfazione per alcuni risultati positivi raggiunti ai rappresentanti del Governo, in realtà fin’ora pochi e marginali, sono le previsioni che i vari uffici studi degli enti competenti confermano. Essi, quasi all’unisono si sono pronunciati che quella tendenza continuerà a crescere anche per il prossimo biennio. Tutto quanto innanzi si incasella nello scacchiere EU accanto alle realtá degli altri paesi che lo compongono. Si potrebbe pensare: “mal comune, mezzo gaudio”. Al contrario: tanti ammalati nello stesso ospedale, i pazienti EU in cura, disporranno di una
quantità di medicinali pro capite tendente a diminuire sempre più perchè le scorte del magazzino della farmacia BCE non possono crescere con una legge ad hoc come succede per quelle della FED oltreoceano. Al di là delle considerazioni tecniche, peraltro a esse sovrastanti, il ragionamento che più può mettere ordine in una situazione così difficile è quella che indica chiaramente l’ostacolo più alto da superare perché si possa discutere di ripartenza: la quantità di beni e servizi prodotta, ben diversa tra Europa e America. Con tutti i distinguo che il caso richiede, primo tra tutti che aldilà dell’ Atlantico lo schock petrolifero è conosciuto solo per sentito dire, sono state di minor peso alcune variazioni negative tra le determinanti di un sistema economico di un paese che possa essere definito efficiente, una sola come esempio, l’ export. Senza entrare nell’ analisi ma volando al risultato, la conclusione a cui si arriva resta la stessa già in altri casi osservata. Se la produzione non aumenta in maniera consistente, la ricchezza che si crea in una nazione non riesce a far massa critica, cioè a raggiungere dimensioni tali, da potersi imporre sui mercati internazionali. Ciò che dalle prime note critiche è portato a conoscenza dei cittadini è che la Nadev prevede si misure che dovrebbero ridimensionare i costi di produzione, mentre gli incentivi reali alle imprese sono paragonabili a comparsate. Le cose stanno così e le conseguenze sono facilmente intuibili. Come è intuibile che almeno per il prossimo triennio ci sará da stare attenti a sbagliare il meno possibile e a non sciupare neppure un euro. Non sarà facile, ma bisognerà assolutamente riuscirci. Tanto vale per tutti, guerrafondai e pacifisti.