L’autunno si avvicina. Eppure le temperature, di ogni tipo, per ora continuano a salire…

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(Imagoeconomica)

Nonostante il gran daffare che sta facendo muovere il mondo intero quasi convulsamente, sembra restar ancora  lontano il raggiungimento degli obiettivi che ciascun paese si era prefissato di centrare nel corso dell’anno. Del resto non si può negare che, su tutto il pianeta, una serie di eventi negativi non da tregua a nessuna popolazione. Per la qual cosa, in tempi meno razionali di quello attuale, chi avesse dichiarato che si era in presenza di una serie di eventi naturali negativi non comune, non sarebbe stato definito appartenente alla confraternita dei seguaci dell’azione di una improbabile Mano Invisibile.

Ciò premesso, è altrettanto valida l’osservazione che chi ha in mano le leve del comando si trova a essere tenuto nella considerazione di un burocrate senza infamia e senza lode per il suo modo non lineare di intervenire. In base a tali esercizi mentali, si fa presto a definire la situazione politica mondiale esplosiva e altrettanto vale per quella economica. Per quest’ultima l’allarme  è maggiore, essendo la stessa solo in parte modulabile dall’uomo, mentre quella restante obbedisce a combinazioni di derivazione pressoché totalmente sociopolitica. Solo così può essere spiegabile che nonostante passo dopo passo i vari governi stiano assumendo decisioni che vorrebbero produrre effetti al meglio di quanto in teoria si potrebbe ottenere, all’atto pratico si trovino spiazzati. Solo per tentare di dare qualche cenno di concretezza alle affermazioni che precedono, tra quanto di impenetrabile possa stravolgere i programmi umani, basta dare un cenno di attenzione al terremoto in Marocco.

Per le vicende di più stretta competenza umana lo sguardo può allungarsi fino all’India. Lì i risultati del G20 richiamano molto da vicino i risultati dei campionati di calcio delle serie cadette: possono far colpo solo su quanti si avvicinino agli argomenti trattati  occasionalmente, credendo di conseguenza che la festività pasquale possa ricorrere anche di sabato. A parte il paradosso, ciò accade probabilmente perché sono presi da una più che consistente mole di problemi pratici che diventano via via più stringenti, non stanno tenendo nella dovuta considerazione le deviazioni della politica interna del Paese: è come se fossero attoniti, incapaci di reagire. Non voglia sembrare una profezia di sciagura, ma in tal modo né l’Italia né gli italiani possono pensare di andare verso uno o più approdi sicuri. Con oggi inizia in concreto il rush finale di un periodo significativo di operatività del governo. Se son rose fioriranno, non dimenticando che il freddo dell’inverno non è un buon catalizzatore.

In più, un’eventuale coltivazione sotto serra non dare mai gli stessi risultati di quella en plein air.