“Mentre prosegue in parlamento il braccio di ferro sul reddito minimo assistiamo a un vero e proprio boom di offerte di lavoro indecenti sui social network. Retribuzioni che vanno dai 3 euro ai 3,50 euro orari per 12 ore lavorative al giorno. Quasi sempre senza contratti e senza tutele di alcun genere. In alcune chat si specifica addirittura che si parla di ‘lavoro a nero’ così come vengono dispensati suggerimenti su come farla franca con l’Ispettorato del lavoro. Un vero e proprio campionario degli orrori perpetrati sulla pelle dei lavoratori”. Lo spiega il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli. “Ancora ieri – dice – abbiamo denunciato una richiesta di 10 ore al giorno, sei giorni su sette, per un compenso di 750 euro mensili da parte di un ristoratore. Un’impresa di portierato a Giugliano offre 1000 euro per 288 ore di lavoro (3,50 euro all’ora) e specifica che ‘il mese di prova è in nero’; un’altra proposta offre 1000 euro mensili per sei giorni lavorativi a settimana dalle 7,30 del mattino alle 19; sulla chat Denuncia Lavoro di FB il titolare di un bar, di fronte alle rimostranze per la retribuzione offerta, ammette candidamente di sottopagare il proprio personale e di non temere l’Ispettorato del Lavoro perché ‘basta chiudere la società e aprirne un’altra e il dipendente lo prende sempre a quel servizio…'”. “Di fronte a questa barbarie – conclude Borrelli – c’è chi si ribella e denuncia, sempre sui social, il caporalato da tastiera. L’unica soluzione per combattere lo sfruttamento è proprio quella di denunciare. Invito tutti coloro che si imbattono in offerte indecenti a segnalarle. C’è bisogno di monitorare continuamente queste pagine e per questo andremo avanti con l’Osservatorio Denuncia Lavoro di Facebook in modo da poter individuare tutti i casi di sfruttamento e segnalarli alle autorità di vigilanza”.