Mercato, ancora una volta sarà il rispetto dei cicli naturali a fare la differenza

(Imagoeconomica)

Altro anno, altra dimostrazione di quanta energia è presente nell’universo, pronta a dar segno di se nei modi più diversi, quasi mai costruttivi. C’è a monte del modo in cui può manifestarsi, quasi sempre il tentativo dell’uomo di irreggimentare quella somma di manifestazioni di primati della natura su tutto quanto l’uomo già gestisce a livello ordinario; la vicenda però cambia ogni volta completamente la sua intera costruzione e di conseguenza, il suo modo di esprimersi.

Fin quando chi decide di intervenire sulla normale routine dei fenomeni naturali fa attenzione a non stravolgere la normale portata di tali eventi, continua a rientrare in conformità dell’impostazione ordinaria delle cose di questo mondo. Salvo eccezioni dovute a congiunture astrali imprevedibili, anche le eccezioni sono considerate componenti fisiologiche dell’intera vicenda naturale. Renato Caccioppoli, il grande matematico napoletano che operò fino a buona parte degli anni ’60, dedicò particolare interesse, insieme alla squadra dei suoi assistenti, a individuare quale fosse la ratio, quindi non il solo rapporto di causa e effetto, che faceva rivoltare la natura contro chi tentava di renderla sottomessa a precise ipotesi il cui funzionamento era completamento estraneo a esso. Purtroppo Caccioppoli non diede la dovuta importanza al fatto che alcuni fenomeni della natura sono assoggettati a cambiamenti secolari, sui quali non può intervenire nessuno.

L’unica cosa che si può fare per mitigarne la negatività è di gestirli al meglio e non è facile. Volendo fare di queste considerazioni un uso che abbia risultati di portata  più ampia di quelli teorici appena accennati, le prime conclusioni vanno riportate all’ influenza di quelle sequenze sulle attività produttive. Volendo essere più precisi, vale a dire che il mercato, soprattutto quello delle derrate agricole, sarà indubbiamente disturbato da forzature non fisiologiche che, con effetto rebound, finiscono con estendersi anche a altri settori della produzione. Sembrerebbe perciò che le esternazioni delle società di rating sulle performance dei vari paesi della EU stiano peccando di irruenza e di eccessiva sicurezza. La stessa che può peggiorare una situazione , proiettata a evolvere al bello se fatta maturare nei tempi canonici. Ancora una volta sarà il rispetto dei cicli naturali a fare la differenza, nel senso che vanno accompagnati ma  di certo non forzati.