Innovazione, propulsione navale nucleare: accordo newcleo-Fincantieri-Rina

75
In foto un cantiere navale di Fincantieri (Imagoeconomica)

Unire le competenze internazionali e l’esperienza nell’innovazione per realizzare uno studio di fattibilità per applicazioni nucleari nel settore navale, sfruttando la tecnologia dei piccoli reattori modulari raffreddati a piombo (Smr) di newcleo: è l’obiettivo a cui mira l’accordo firmato tra newcleo, azienda di tecnologie nucleari pulite, Fincantieri e la multinazionale di certificazione navale Rina. L’impiego dell’innovativo reattore veloce raffreddato al piombo (Lfr) di newcleo per la propulsione navale – spiega una nota congiunta – comporterebbe l’installazione di un mini-reattore chiuso sulle navi, che funzionerebbe alla stregua di una piccola batteria nucleare in grado di produrre una potenza elettrica di 30 Mw: “ciò richiederebbe rifornimenti sporadici (solo una volta ogni 10-15 anni), una manutenzione molto limitata e una facile sostituzione del reattore a fine vita”. L’utilizzo dell’energia nucleare pulita per alimentare le navi contribuirebbe a decarbonizzare il settore, sottolinea la nota. Inoltre salvaguarda l’ecosistema marino in caso di incidente. “Fin dalla nostra nascita, l’ambizione di newcleo è stata quella di contribuire ad accelerare la decarbonizzazione e di fornire energia pulita. Guardo con fiducia ai risultati dello studio”, afferma il presidente e ceo di newcleo, Stefano Buono. “L’accordo – sostiene l’ad di Fincantieri Pierroberto Folgiero – ci permette di esplorare la possibilità di aggiungere una nuova e visionaria soluzione per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione. L’energia nucleare ha un enorme potenziale e, come tale, ha bisogno delle migliori competenze per essere espressa”. Secondo Ugo Salerno, presidente e ceo di Rina, per ridurre l’impatto dell’industria navale sull’ambiente “abbiamo bisogno di combustibili alternativi”, “l’energia nucleare sarà una delle risposte a questi obiettivi”.