Distogliere lo sguardo dagli oggetti che ci spaventano potrebbe essere dovuto a uno specifico gruppo di neuroni situati in una regione visiva del cervello. Lo dimostra lo studio dell’Universita’ di Tokyo pubblicato su Nature Communications. I ricercatori hanno scoperto che, nel cervello dei moscerini della frutta, un gruppo di neuroni che regola la visione quando si prova paura, rilascia una sostanza chimica, chiamata tachichinina, che sembra controllare il movimento per evitare di affrontare una potenziale minaccia. Il cervello del moscerino della frutta puo’ offrire un’utile analogia con quello dei mammiferi piu’ grandi; quindi, questa ricerca puo’ permettere di conoscere meglio le reazioni umane alle situazioni di paura e alle fobie. Evitare di guardare ciò che e’ ritenuto spaventoso e’ un’esperienza comune, per gli esseri umani e per gli animali. “Abbiamo scoperto un meccanismo neuronale attraverso il quale la paura regola l’avversione visiva nel cervello della Drosophila, moscerino della frutta”, ha spiegato Masato Tsuji, del Dipartimento di Scienze Biologiche dell’Universita’ di Tokyo.
“Questo suggerisce che il gruppo di neuroni che rilascia la tachichinina e’ necessario per attivare l’avversione visiva”, ha detto Tsuji. “Quando abbiamo monitorato l’attività neuronale delle mosche siamo rimasti sorpresi nel constatare che si verificava attraverso un modello oscillatorio, cioe’ l’attivita’ saliva e scendeva come un’onda”, ha proseguito Tsuji. Somministrando alle mosche indicatori di calcio geneticamente codificati, i ricercatori hanno potuto far brillare i neuroni delle mosche quando si attivano. Grazie alle piu’ recenti tecniche di imaging, hanno poi osservato l’andamento mutevole e ondulatorio della luce emessa, che in precedenza era stata calcolata come media e non vista. Gli scienziati intendono comprendere come questi neuroni si inseriscano nel piu’ ampio circuito del cervello. “Il nostro prossimo obiettivo e’ quello di scoprire come le informazioni visive vengono trasmesse all’interno del cervello, cosi’ da poter definire un diagramma a circuito completo che definisce come la paura regola la visione”, ha detto Tsuji. “Un giorno, la nostra scoperta potrebbe fornire un indizio per aiutare il trattamento dei problemi psichiatrici che derivano dalla paura esagerata, come i disturbi d’ansia e le fobie”, ha concluso Tsuji.