Crono, divinità del tempo, non starà accettando di buon grado l’uso che l’umanità sta facendo delle sue prerogative

Il tempo, concetto che ha un senso in quanto è legato all’ uomo, ha una peculiarità tutta e solo sua. Quando l’ Homo Erectus cominciò a guardarsi intorno, ben presto si accorse di essere attorniato da fenomeni condizionati da quel suo compagno di avventura. Ciò significa che quel lontano progenitore fu indotto a valutare a stretto giro quando sarebbe stato più opportuno che avesse svolto una sua qualsiasi azione, se con la luce o con il buio e, ancora, se quando fa caldo oppure quando fa freddo. Con il trascorrere dei secoli, quel predecessore è riuscito a aggiungere anche altre forme di distinzione dei fenomeni collegati a esso, per cui allo stato si riesce a impostare da parte dell’umanità, con sufficiente correttezza, ragionamenti legati a doppio filo con il suo tracorrere. Paradosso dei paradossi, se è vero come è vero che quella dimensione non ha limiti, altrettanto lo è che in pratica non basta mai. Pertanto espressioni come “il tempo è tiranno” o “tempus fugit” sono solo alcune di quelle che confermano che, in effetti, la misura della sua quantità è correlata all’ uso di esso che si intende fare.Tale tesi porta dritti a quanto sta accadendo di questi tempi in Italia e, qui di seguito, è bene chiarire la sua portata. Al momento, come tante altre attrezzature del genere utilizzate un pò dovunque per le cene estive, dove è possibile, vengono montate graticole di varie dimensioni. Tanto perchè, utilizzandone una parte, su di essa ogni commensale può disporre la sua pietanza a cuocerla, prendendosene cura fino a cottura ultimata. Talvolta basta solo una distrazione, anche se di poco conto, di quello chef da diporto, perchè la sua cena vada… in fumo. Qualcosa del genere, in sordina, sta accadendo in Italia, a chi ne tiene, o meglio dovrebbe tenerne, i in mano le sorti. L’ augurio è che tale affermazione sia solo una nuvolaglia priva di effetti dannosi, ma un cenno di approfondimento, oggi che è domenica, è opportuno che venga fatto su di essa.Tutro ciò che l’informazione diffonde tra la popolazione, sembra aver fatto piazza pulita dei problemi esistenti, non di poco conto, spingendoli sotto al tappeto. Di conseguenza ritiene opportuno che ora la popolazione scambi dei gossip con i vicini di ombrellone insieme a altri argomenti della stessa importanza. Quindi del PNRR, del grande disagio apportato dagli incrementi pressochè indifferenziati dei tassi di interesse e, ancora, dalle altre “quisquilie e pinzillacchere” del genere care a Totò, sembrerebbe che non si senta più il fiato sul collo, di conseguenza buone ferie a tutti. Viene in mente che in natura c’è un animale allo stato libero che adotta abitualmente tale modo di fare: lo struzzo. Quando si trova di fronte al pericolo, quel pennuto infila la testa sotto la sabbia. Da aggiungere che non si hanno notizie in merito al Q.I. il quoziente intellettivo di quel tacchino king size, perciò si è portati a credere che non si distingua per vivacitá mentale. Sovviene alla mente l’episodio di quel sacrista del villaggio che accompagnava il parroco. Questi, a sua volta, precedeva la processione. Quella che sguiva la statua del Santo Patrono, portata a spalla da alcuni fedelissimi. Fermatasi più del necessario per cause imprecisate, quella colonna salmodiante non dava segno di volersi riavviare. Fu allora che il sacrista, per richiamare l’attenzione di quei fedeli distratti, disse loro stentoreamente che i ceri che avevano tra le mani si sarebbero comunque consumati, anche se quanti li impugnavano non avesser ripreso a camminare. Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra perchè anche altri si sono premurati di commentare i fatti. Non in maniera positiva, nota bene !