L’enigma Russia e la profezia di Churchill

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in foto Vladimir Putin durante una recente visita in Bielorussia (Imagoeconomica)

È noto da lungo tempo che gli animali, soprattutto quelli feroci e predatori, in talune circostanze, anche se sono stati loro a ingaggiare un combattimento, si accorgono che è opportuno desistere. Tanto sia che il confronto avvenga tra esemplari della stessa specie che di altra, di fronte a una forte probabilità di soccombere, preferiscono dileguarsi. Tanto per evitare di continuare fino a ferirsi gravemente o, addirittura, a lasciarci la pelle. Si stanno riversando sul mistero russo non fiumi, bensì oceani di parole e, volendo fare il punto sulla situazione, è doveroso confermare da parte di chiunque non sia affetto da una forma di fanatismo viscerale verso gli inquilini del Cremlino, che Churchill ancora una volta aveva visto molto lontano. Questi, alla fine dell’ultima guerra, aveva lanciato al mondo l’avvertimento che la Russia nel suo complesso doveva essere considerata un enigma se non addirittura un mistero. Continua così quel paese enorme (è attraversato da undici fusi orari) a dar conferma di ciò giorno dopo giorno. Pertanto non è possibile che anche uno solo degli altri stati sovrani possano permettersi di non tenere nel giusto conto ciò che, andando verso oriente, si sta verificando in questi giorni, pur avendo radici molto lunghe. Come per altri argomenti, non è corretto esprimersi in un campo dove eserciti di politologi, di esperti di politica internazionale e di ogni altra disciplina con attinenza ai fatti accennati sopra, stanno dichiarando di tutto e già ora molto di più. Se si da ascolto ai Coltivatori Diretti e ai soci della Bocciofila che hanno modo di frequentare il villaggio, si può cogliere qualche interpretazione autentica della piega che ha preso quella pezza fin troppo stropicciata che è rimasta dopo che si è scucito il patchwork a cui era applicata, che poteva ben identificare l’ URSS. Ciò che è rimasto di quella costruzione contro natura è una pletora di stati sovrani e quindi liberi, anche se solo nella ufficialità. Ciò vuol significare che le loro popolazioni conoscono, solo per averlo sentito dire, il significato del concetto di democrazia. Quindi sia i pensatori dediti all’agricoltura che quelli con… il pallino delle bocce, hanno liquidato l’argomento con la considerazione che segue, rilasciata di concerto. Se quindi fino a ora si poteva sostenere, a ragione, che da quelle parti, Russia e dintorni, regnasse una grande confusione ora si può dire anche di più. Si può affermare così che quelle popolazioni sono vicine, anche se con un cappio al collo, a dissotterrare l’ascia di guerra. Quegli stessi opinion makers, così come descritti, fanno notare che quelle realtà fuoriuscite dalla Matrioska posizionata all’interno del Cremlino, non abbiano mai conservato quegli strumenti di lavoro, ma anche di guerra, a grande profondità, ben conoscendo la propria indole e quella dei vicini. L’ Occidente, nella malaugurata ipotesi che ciò dovesse avverarsi, non riceverebbe nessun beneficio ma svantaggi di ogni genere e in quantità industriali. Faceva osservare infatti quel pensatoio del villaggio che la costellazione di stati che per anni hanno continuato a ruotare intorno a Mosca, hanno il sottosuolo pieno, come se non ancor più, di idrocarburi di quello della Santa Madre.
Ha girato il dito nella piaga il locale leader di quei piccoli imprenditori agricoli, aggiungendo che molti dei concimi e dei fertilizzanti che ciascuno di loro usa, giungono al Consorzio Agrario proprio da quelle parti del mondo. Sono molte altre le negatività che accompagneranno quella dimostrazione di forza che fin d’ora vede due sconfitti: Prigozhin, che l’ha fomentata e Putin che ha controbattuto chiacchiere ai fatti. Al momento non si sa dove siano entrambi e i componenti della Wagner ignorano da chi debbano prendere ordini. Aggrottando le ciglia, i due gruppi di maitres a pensèer del villaggio hanno concluso che tutto avrebbero potuto immaginare che il destino avrebbe riservato loro ma non che la follia avrebbe preso un tale sopravvento sulla ragione.
E tale più che sgradevole pantomima non finisce qui, purtroppo!