Paolo Zavalloni non c’è più, addio a El Pasadòr

95
(foto da bacheca Facebook di Bruno Tavosanis)

Il cantautore, tastierista e arrangiatore Paolo Zavalloni, conosciuto con il nome d’arte di El Pasadòr e in precedenza di Paolo Zavallone, è morto all’età di 90 anni a Bologna. I funerali si terranno venerdì 23 giugno, alle ore 11.30, nella chiesa della Santissima Annunziata a Bologna. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla figlia, la cantante Cristina Zavalloni. Paolo Zavalloni, nato a Riccione il 29 agosto 1932, nella seconda metà degli anni ’70 adottò lo pseudonimo El Pasadòr, caratterizzandosi per la voce roca e i lunghi baffi, accompagnandosi spesso nelle sue esibizioni con simpatici pupazzi. E’ stato autore di numerose sigle televisive della Rai, tra tutte “La sberla” e “Non stop”, e altri titoli in stile disco music come “Amada mia, amore mio” e l’eesotica “Kilimangiaro”. Diresse l’orchestra al Festival di Sanremo 1978 e nella stessa edizione incise la sigla, “Jeans Flower”, usando però il suo vero nome.

In coppia con la figlia Cristina, allora undicenne, nel 1982 incise “Papà ha la bua”, sigla del programma per la tv dei ragazzi Rai “Tip Tap”. Negli anni ’80 incontrò i Frati dell’Antoniano e iniziò a curare gli arrangiamenti musicali dello Zecchino d’Oro dal 1989 fino al 2001, quando si ritirò a vita privata. Nel 2009 l’ultima apparizione, alla trasmissione televisiva “I migliori anni” di Carlo Conti su Rai1. Paolo Zavalloni iniziò l’attività di musicista all’inizio degli anni ’50, entrando come tastierista nel gruppo che accompagnava Henghel Gualdi, per poi formare un proprio complesso nel 1957. Nel 1959 debuttò anche come cantante, facendosi chiamare Paolo Zavallone in assonanza con Fred Buscaglione e Renato Carosone. In quel periodo scrisse anche canzoni per altri artisti, tra cui “Le notti lunghe”, inclusa da Adriano Celentano nel suo album del 1965 “Non mi dir e Non mi capirai”, con testo di Vito Pallavicini.