Dove non arrivano né la politica né la diplomazia, si fa strada la libera iniziativa privata

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in foto da destra il presidente Confindustria Carlo Bonomi e il presidente di Medef Geoffroy Roux de Bézieux

Venerdì a Roma, in Viale dell’Astronomia, nella sede di Confindustria, una rappresentanza significativa dell’imprenditoria del Paese, riunita per l’occasione dal Presidente Bonomi, ha ricevuto una delegazione di imprenditori francesi associati al pendent della associazione datoriale italiana, la Medef, questo l’acronimo del suo nome, al seguito del Presidente Roux de Bèzieux. È la quinta volta che si verifica un evento del genere e, stando alla dichiarazione congiunta sottoscritta dai due presidenti, ancora una volta si deve prendere atto che il diavolo non è così nero come spesso lo si dipinge. Anche oltralpe vale il concetto che “Les affaires sont les affaires”, inteso nel senso autentico, cioè di accordi economici. Che poi con il termine “affair”, dal Mediterraneo alla Manica, si possa indicare anche qualcosa di scarsa trasparenza è, per l’appunto, tutt’altro affare.

Vale la pena ricordare che, ai tempi della secessione del Marocco dalla Francia, anni a cavallo tra i ’50 e i’60, fu proprio l’affair Mehdi Ben Barka, politico indipendentista di quel paese, assassinato a Parigi nel ’65, la goccia che fece traboccare il vaso della sottomissione di quella colonia. L’occasione romana è servita, come spesso accade in circostanze del genere, per fare il punto sulla reale consistenza di tale rapporto privilegiato. Si è venuti a conoscenza così che, oltre a una fattiva e proficua relazione di interscambio tra i due paesi, basato sull’import export di prodotti haut de gamme, cioè le eccellenze delle rispettive produzioni, tra gli imprenditori che operano di qua e di la delle Alpi esiste un sentir comune che si può riassumere nell’esplicita convinzione di essere entrambi i locomotori, quello di testa e quello di coda del treno a alta velocità Europa. Avendo  così preso il posto della Locomotiva tedesca, che fino a non molto tempo fa sferragliava in perfetta efficienza mentre ora è in recessione, seppure al momento tecnica. È certamente una situazione che deve essere valutata con l’attenzione dovuta, perché entrambi i due paesi sono stati tra quelli che nel 1957 a Roma, con la sottoscrizione insieme a Germania, Olanda, Belgio e Lussemburgo del trattato omonimo, diedero il via alla costruzione della Casa Comune.

Inoltre, in linea generale, dal dopoguerra tra i due paesi se non c’è stato sempre l’idillio, almeno scontri particolarmente duri non se ne sono verificati. Un’ eccezione ha preso forma, a onor del vero, e ancora non è stata del tutto ricomposta, vale a dire la quèstion, il problema, dell’ accoglienza di extraparlamentari italiani ricercati dalla polizia, per i quali continua a essere negata la riconsegna alle autorità del Paese. Allo stato, seppure a causa di un altro genere, sempre di extra, i cittadini non comunitari, spesso si sono manifestate frizioni tra i due governi. È abbastanza noto alla maggior parte degli italiani che sta succedendo spesso che le carrette del mare vengano respinte dalle cotes du midì, così dirottate verso l’approdo sui litorali del Bel Paese, soprattutto su quelli delle isole maggiori. Ciò accade regolarmente ormai da un pò di tempo e ancora non si è visto un’ inversione di tendenza, per minima che potesse essere.. Va però aggiunto, per onore del vero, che dalle ex colonie francesi arriva e ancor più arriverà, sulle coste italiane qualcosa di molto diverso dai profughi. È il gas, che dopo gli accordi dello scorso inverno tra il governo italiano e quelli delle ex colonie francesi con il litorale a nord bagnato dal Mar Mediterraneo, sono stati raggiunti, già scorre verso il sud della penisola. Tale combine ha fatto si che la dipendenza di Roma da Mosca per la fornitura di gas sia arrivata molto vicina a azzerarsi. C’è di più: l’Italia sta diventando sempre più un Hub strategico per fornire gas a tutta l’ Europa, non esclusa la Francia. Se non fosse stato fin’ ora chiaro, questo particolare sottolinea quanto innanzi descritto. Più precisamente che gli affari, quelli economici, creano legami più forti di quelli di qualsiasi altro genere. Nel villaggio ricorre spesso il modo di dire che vuole: “ecco a te e dai a me, così andremo d’accordo per cento anni”. A oggi non ha mai tradito le aspettative.