Fides, questa sera alle 22.30 su NapoFlix il rapper Tueff e diversi giornalisti

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Ambiente e comunicazione culturale i temi della nona puntata di Fides, format di attualità ideato e condotto da Rosa Criscuolo, in onda ogni lunedì alle 22.30 su NapoFlix, canale 86 in Campania.

La puntata di questa sera è stata divisa in due diversi momenti. La prima con una intervista a Federico Flugi, in arte Tueff; la seconda con un talk sulla comunicazione culturale e su Napoli vista con lo sguardo di chi comunica per mestiere.

Di autonomia, briganti, di sud ma soprattutto di ambiente e di hip hop, cioè della sua vita, ha parlato Tueff, intervistato da Rosa Criscuolo. Rapper affermato, con all’attivo numerose collaborazioni con artisti di fama internazionale, finalista al premio Tenco, Tueff parla alle nuove generazioni con il linguaggio della musica e dei video. “Parlo sempre della mia terra nei miei brani – dice -. Parlo dei briganti, persone che difendevano la loro terra. Io racconto la nostra meravigliosa terra e della necessità di difenderla”.

Sull’autonomia, titolo di una sua canzone, ha le idee chiare: “Per me autonomia è un concetto a 360 gradi, anche autonomia e libertà di esprimere le proprie idee, prima di tutto è un discorso di libertà. Si, certo, il Sud, Napoli, la Campania, potrebbero farcela anche da soli ma naturalmente spero che il sud non venga danneggiato da scelte sbagliate”.

I suoi video pubblicati sul canale youtube sono tappe di un percorso, un docufilm, un progetto ambientalista ma anche di riappropriazione delle radici. Così, “Equilibrio naturale”, il capitolo 3 del suo progetto, riceve addirittura i complimenti di Ernesto Gastaldi per la scena in cui affiora dall’acqua. Una scena che ricorda una parte del film “Il mio nome è nessuno”, in cui Gastaldi fa emergere dalle profondità di un laghetto Terence Hill. Gastaldi, ricordiamolo, è uno sceneggiatore, regista, scrittore, che ha collaborato con i migliori registi al mondo, lavorando, tra l’altro, al trattamento originale di C’era una volta in America di Sergio Leone.

A Tueff non piacciono le sortite di “Ultima generazione”, perché, spiega “L’hip hop comprende 4 discipline tra cui il writing la cui prima regola è non rovinare l’arte”. Insieme all’amico Pierluigi Aliperta ha realizzato una App per geolocalizzare un problema ambientale “una app nata per caso durante una passeggiata sul Vesuvio”.

Parlando, poi, di quanto accaduto in Emilia Romagna e nelle Marche, lancia un monito: “Dobbiamo prendere coscienza di ciò che accade intorno a noi e mettere le istituzioni nelle condizioni di non trovare scuse. Ognuno deve fare la sua parte, noi dobbiamo fare la nostra”.

La seconda parte della puntata si apre con la testimonianza della giornalista Silvia Grassi, autrice del libro “Comunicatore a chi?”, in collegamento Skype dal Salone del Libro di Torino.

Ospiti del talk, il divulgatore culturale e tiktoker Gennaro Calvano, il docente Francesco Perillo e Claudio Silvestri, segretario nazionale aggiunto FNSI.

“Ho cercato attraverso i miei canali social di raccontare la napoletanità – dice Calvano -. Le nostre radici, la nostra identità. I napoletani sono molto legati alla propria identità. Talvolta però sui social assistiamo a spettacoli poco belli per cui ho voluto utilizzare gli stessi social per portare un messaggio culturale. Con il video della rinascita di Scampia ho ricevuto il titolo di ambasciatore della bellezza dal presidente dell’ottava municipalità. La rinascita fa meno audience ma è quella che poi ha fatto quasi un milione di visualizzazioni. Se noi salvaguardiamo la bellezza e parliamo di bellezza si può educare alla bellezza. Ci aiuta anche a combattere la bruttezza della criminalità”.

Infine Calvano lancia un messaggio al sindaco Manfredi: “Ha tenuto per sé l’assessorato alla cultura, un sindaco già oberato da tanti impegni non può tenere anche un assessorato così importante, il patto, Fides, parta da qui”.

Di bellezza da scoprire ha parlato il docente dell’ateneo Suor Orsola Benincasa Francesco Perillo: “La bellezza di Napoli va scoperta – spiega -. Per questo ho avanzato qualche proposta affinché edifici privati, spesso location di film e fiction, diventassero parte di un tour, un circuito turistico organizzato, dando a tanti giovani la possibilità di fare da guida”. Porta ad esempio l’esperienza di padre Loffredo alla Sanità e della piscina Mirabilis a Bacoli.

“Basterebbe un protocollo tra pubblico e privato per ricavare anche tanta occupazione. Basterebbe seguire la via della bellezza, valorizzare tutto ciò che è arte e valorizzare la segreta bellezza, espressione di Maurizio de Giovanni”.

Napoli, l’arte, il turismo, il calcio e la comunicazione gli argomenti proposti nelle domande di Rosa Criscuolo. E quando chiede a Claudio Silvestri se Napoli coincide con il Napoli, il giornalista risponde così: “No, però è un elemento di riconoscibilità, un valore che accomuna diverse comunità anche diverse tra di loro. Con il calcio, Napoli, assume una visione che è già di altre città europee, si veda Barcellona. Tipica di grandi città che hanno grandi club. Ma questa città ha bisogno innanzitutto di idee. La città vive autonomamente un periodo d’oro. Abbiamo un grandissimo flusso di turisti che invade la città ma fuori controllo. Ecco perché è necessario un passo avanti, un salto di qualità”.

Ulteriori elementi di riflessione sono stati forniti dagli ospiti della tribuna popolare: Enrico Platone, Valentina Ercolino, Maurizio Raimondi. Questo il commento dell’ideatrice e conduttrice di Fides, Rosa Criscuolo sulla nona puntata: “L’esigenza di trovare un filo conduttore tra ambiente, patrimonio artistico e comunicazione ha richiesto l’impostazione di un dibattito in cui un rapper come Tueff, un professore di comunicazione come Francesco Perillo e un divulgatore culturale come Gennaro Calvano si ritrovassero nel concetto di bellezza. Ma la sola bellezza non è bastevole per una città impegnativa come Napoli e, dunque, così come evidenziato dal giornalista Claudio Silvestri, un richiamo al dovere civico e ad una maggiore e rinnovata azione politica delle istituzioni evoca anche il concetto di appartenenza dei cittadini e un biasimo alla responsabilità non solo di abitarla ma di viverla”.