Orta di Atella, il comune non sarà sciolto per camorra

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Non sarà sciolto per infiltrazione camorristica il consiglio comunale di Orta di Atella, cittadina del Casertano colpita negli ultimi anni da numerose inchieste che hanno coinvolti amministratori e tecnici comunali. Inchieste come quella della Dda di Napoli su presunti legami con i Casalesi che nel marzo scorso portò in carcere Angelo Brancaccio, sindaco fino a pochi mesi prima (attualmente ai domiciliari, ndr), quando era decaduto per la Severino in seguito ad una condanna a 4 anni e mezzo per peculato. Due mesi dopo, alle elezioni, vinse il suo ex vice Giuseppe Mozzillo, che ora potrà continuare a governare. Per il Viminale infatti non sussistono, sulla base della relazione presentata dalla Commissione d’Accesso inviata oltre sei mesi fa dalla prefettura di Caserta, presupposti per lo scioglimento del Consiglio. Brancaccio, che è stato sindaco di Orta per oltre 10 anni, era accusato dalla Dda di corruzione aggravata dal metodo mafioso (in Cassazione è caduta l’aggravante, ndr); per gli inquirenti avrebbe ricevuto soldi per affidare alla società Gmc, riferibile ai fratelli Orsi, imprenditori collusi con i Casalesi, vari servizi comunali, tra cui la raccolta dei rifiuti. Ma non è stata solo la Dda di Napoli ad indagare sulle attività dell’amministrazione di Orta; la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha realizzato varie inchieste sugli abusi edilizi perpetrati nella cittadina, sequestrando nel 2013 oltre 1400 appartamenti, ovvero un intero quartiere; allora il pm Patrizia Dongiacomo parlò di “città fantasma sorta nella consapevolezza di tanti”. Lo scorso anno la stessa Procura ha indagato 85 dipendenti comunali su 120 per assenteismo; tra i “beccati” anche il comandante dei vigili urbani e parenti del sindaco Giuseppe Mozzillo. Infine a luglio la Corte dei Conti ha sequestrato oltre un milione di euro a Brancaccio, a 12 ex consiglieri di maggioranza, tra cui lo stesso Mozzillo, e a tre funzionari comunali per un presunto danno erariale provocato negli anni con decine di assunzioni a tempo determinato in mancanza dei presupposti di legge.