Riflessioni pasquali, non pertanto amene e disimpegnate, solo più in tema e alquanto distese

(foto da Pixabay)

Stando alle notizie provenienti da fonti diverse che circolano ormai da alcuni giorni, si sarebbe portati a dubitare delle effettive proporzioni della crisi economica e sociale che sta attanagliando l’intera popolazione mondiale. In effetti, così come vengono presentate dai mezzi dell’informazione alcune notizie, sembrano non dare un quadro fedele di come stiano realmente i fatti. È abusato, non pertanto meno calzante, il pensiero che Trilussa aveva della statistica: se si fa riferimento a un gruppo di due sole persone, una che abbia mangiato un pollo intero e un’altra che si sia contentata di sentirne il profumo, il risultato statistico sarebbe che, in media, i due abbiano consumato mezzo pollo a testa. Solo per rimanere con l’attenzione sul patrio suolo, si apprende che le località turistiche di ogni genere, per le festività pasquali giá registrano il tutto esaurito. Quest’anno Il motivo ispiratore delle trasferte fuori porta sembra essere il cibo e il vino. Si potrebbe corroborare il concetto con l’ affermazione: ‘senza badare a spese’ e non si andrebbe lontani dalla realtà, stanti gli aumenti di tutto ciò che fa parte dell’attività ricettiva, fino al doppio e in qualche caso oltre. Fin qui il tutto potrebbe far pensare a una rilevazione e una elaborazione da parte di chi tratta professionalmente l’argomento, più che prudenti di quei dati che farebbero considerare in maniera falsata la realtà. Tutto sommato, se questa fosse l’interpretazione giusta, si sarebbe portati a credere che, nell’ultimo triennio, gli italiani siano stati più parsimoniosi di come non si comportino già in tempi normali. Tanto da favorire la creazione di veri e propri tesoretti, paragonabili a salvadanai virtuali. È con essi che riuscirebbero a soddisfare esigenze non di prima necessità. Quindi quanto appena descritto sarebbe da considerare un segnale positivo, in quanto quell’atteggiamento può indurre a premere sull’acceleratore l’intero settore turistico, diventando in definitiva, carburante per la ripresa di alcune attività produttive. L’entusiasmo è però subito smorzato da un dato ufficiale tra i meno gradevoli nel novero di quelli che l’economia di un paese possa inviare. Vorrebbe dire che gli italiani, per non rinunciare a comportamenti ludici oramai appartenenti al proprio corredo di modo di vivere da decine di anni, hanno cominciato a erodere i propri risparmi. Il fenomeno è particolarmente negativo e è necessario aggiungere a commento anche qualche osservazione di tipo empirico. Partendo ancora una volta dalla campagna, può essere utile prendere in considerazione il comportamento dei suoi abitanti nella destinazione delle componenti del proprio reddito, i prodotti della terra. Le abitudini tramandate da generazioni prevedono che di quanto ottenuto dal proprio lavoro, una parte debba finire sulle loro tavole e un altra parte, da loro definita capitale, debba restare integra nei magazzini fino alla vendita. Per i lavoratori presi in considerazione, il collocamento di quelle merci è solo un modo di permutare, cioè un cambio in denaro del loro capitale. Esso va a aggiungersi a quelli guadagnati negli anni precedenti tassativamente custoditi e talvolta anche gestito dalla Poste. Se quegli stessi agricoltori dovessero far fronte malauguratamente a qualche imprevisto, giammai intaccherebbero i risparmi affidati a quel santuario. Rinuncerebbero il più possibile all’ acquisto anche di prodotti alimentari nei negozi specifici per nutrirsi di quanto è conservato nei propri magazzini. Di qui l’ espressione vicina alle formule usate per la partecipazione a un lutto: “si stanno mangiando il capitale”. Di qui l’uso di quella espressione per indicare in generale comportamenti diversi da quelli messi in atto dal buon padre di famiglia. I risultati saranno oggetto di commenti già appena l’assaggio delle vacanze estive in corso sarà finito. Questa settimana generalmente è definita pressoché universalmente santa. Eppure, con il rispetto dovuto alla persona, il Presidente Silvio Berlusconi sta attirando al suo capezzale molto di più l’interesse dei media di quanto non si sia verificato qualche giorno fa per la salute di Papa Bergoglio. Se l’andazzo dovesse durare, sarà necessario fare delle aggiunte alle definizioni che campeggiano sul Palazzo della Civiltà e del Lavoro all’ EUR. Oltre alle qualità già riportate, dovrebbero esserne aggiunte anche altre più al passo con i tempi e le caratteristiche degli attuali protagonisti della vita pubblica e privata del Paese. Tenendo presente che non tutte sono della stessa tipologia e allo stesso livello di quelli già riportati. Per i dettagli ci sarà ancora tempo a sufficienza per pensarci, quindi buona Pasqua.