Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Una nota Enel sul tema della conservazione dell’Archivio Storico in Campania, pubblicato nella giornata di ieri (lunedì 2 aprile, ndr), ha messo a nudo alcuni interrogativi sorti sulla futura destinazione, non solo logistica ma anche d’uso, della documentazione archivistica in suo possesso attualmente conservata presso il padiglione America Latina della Mostra d’Oltremare. Nella nota, dopo un breve excursus sulla storia recente delle carte Enel, dalla centralizzazione in Via Ponte dei Granili a Napoli al trasferimento alla sede di Mostra d’Oltremare, si sottolinea l’impegno nel garantire la migliore soluzione possibile per valorizzare un patrimonio archivistico che non ha eguali nel Mezzogiorno e non solo. Dunque, la volontà è di mantenere le preziose carte in Campania, evidenziando come ogni mossa avanzata dalla direzione dell’azienda è stata concordata anticipatamente con la soprintendenza, nel pieno rispetto delle istituzioni adibite alla salvaguardia dei beni archivistici in Campania.
Tutto ciò scioglie alcuni dubbi sorti in seno al Comitato per la salvaguardia dell’Archivio Storico dell’Enel dopo la lettura dell’articolo apparso su “Repubblica” il 2 aprile, specie in riferimento all’esistente unità di intenti, alla collaborazione e al coordinamento tra soprintendenza e gestore del patrimonio archivistico Enel, che vengono confermate in toto. Ma non basta. Si conferma l’esistenza di un progetto di trasferimento della documentazione Enel in altre sedi, poiché nel padiglione America Latina non esisterebbero più i presupposti per la conservazione e la massima fruibilità. Ma cosa è cambiato negli ultimi anni? Cosa ha reso il padiglione America Latina così inadatto? La passata gestione della soprintendenza aveva ben accolto l’idea del trasferimento archivistico alla Mostra d’Oltremare, e la stessa direzione della Mostra era ben disposta nei confronti dell’Enel, tanto che la società aveva ottenuto una riduzione consistente dei canoni annui di locazione rispetto alla vecchia sede di Via Ponte dei Granili, da 900 mila euro all’anno agli attuali 500 mila. In più, erano stati programmati lavori per ampliamento dei locali, in modo da consentire sia una più giusta conservazione dei documenti, sia una fruizione più ampia, tale da poter ospitare convegni, scolaresche e iniziative di vario genere, oltre che i classici utilizzatori finali delle carte, gli studiosi, che in centinaia hanno usufruito dei servizi archivistici dell’Enel dal 2008 a oggi. Inoltre, indirettamente si palesa nuovamente la futura destinazione di Pastorano: interno al comprensorio dei Monti Trebulani a Nord di Caserta, il comune di Pastorano ospita circa 3 mila abitanti, parte dei quali addetti all’industria di trasformazione dei prodotti agricoli. Un piccolo comune, dunque, che presenta delle scomodità logistiche tali da non permettere un’adeguata ospitalità per una sede archivistica di rilievo nazionale, che al suo interno ospita documenti fondamentali per la storia economica, sociale, imprenditoriale e politica del nostro Paese. 13 km lineari di documenti, fonti audiovisive e un patrimonio di attrezzature e macchinari che hanno fatto la storia dell’energia elettrica italiana: è possibile trovare una sede adeguata a Pastorano? Il Comitato per la salvaguardia dell’Archivio Storico dell’Enel ne dubita fortemente, ritenendo soltanto la città di Napoli capace di poter preservare la centralità che merita una documentazione di tale rilievo, e di poter offrire una più che degna dimora per accogliere le sezioni che sono nate dal trasferimento dei documenti dagli ex dipartimenti regionali dell’Enel sparsi su tutto il territorio nazionale.
Molti dubbi, in sintesi, rimangono, e li riproponiamo. Qual è la sede prescelta a Pastorano? È adeguata sia negli spazi che nell’impiantistica per ospitare una mole di documenti cospicua? C’è stato un sopralluogo? E, repetita iuvant, l’outsourcing può fare al caso dell’Archivio Storico Enel? Soprattutto quest’ultimo punto suscita pareri negativi. Letteralmente, dizionario alla mano, outsourcing è un termine inglese usato per definire l’esternalizzazione dei servizi (“approvvigionamento esterno”), e consiste nel ricorso, da parte di imprese o di enti pubblici, ad altre imprese per lo svolgimento di alcune parti dei propri processi di produzione o di alcune fasi dei processi di supporto. L’esternalizzazione, fenomeno tipico dell’industria 4.0, non sembra adeguata per una finalità che esula dallo scopo di lucro, soprattutto se si tratta di esternalizzare la gestione di un bene prezioso per la cultura del nostro Paese, anche se di proprietà di un’azienda legata a un passato non troppo lontano in cui la proprietà era interamente in mano allo Stato. Il Comitato per la salvaguardia dell’Archivio Storico Enel, pertanto, ritiene non adeguata la concessione della gestione della documentazione in outsourcing, in quanto non fornisce reali garanzie sulla futura fruibilità della documentazione, specie se dislocata in un piccolo comune lontano dalle arterie di comunicazione principali.
Queste perplessità hanno bisogno di essere risolte; gli studiosi di tutta cercano risposte, perché temono per la prosecuzione delle loro ricerche, che negli ultimi anni hanno contribuito a una sempre più ampia conoscenza del passato energetico del nostro Paese, elemento funzionale per programmare il futuro. Pertanto, oggi più di ieri, serve chiarezza, che può essere raggiunta soltanto con un incontro; dunque, ancora una volta, repetita iuvant: il Nucleo promotore dell’iniziativa, in rappresentanza di Associazioni, Enti del settore di carattere nazionale e singole personalità firmatari del documento per la salvaguardia dell’Archivio Storico dell’Enel, chiede di per essere ascoltato dalle Istituzioni per fornire notizie dettagliate sull’argomento e collaborare alla tutela, salvaguardia e valorizzazione di un Archivio di fondamentale importanza per Napoli e per la memoria storica del Paese, il più importante Archivio di Storia d’Impresa del Mezzogiorno, onde evitare di esporlo a un’eventuale chiusura o dissoluzione inarrestabile.
Il nucleo promotore del documento per la salvaguardia dell’Archivio Storico dell’Enel