Corea del Sud, diplomazia in campo per la parità di genere

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L’ambasciata d’Italia in Corea del Sud ha avuto ‘un’ambasciatrice per un giorno’, grazie a un’iniziativa speciale per promuovere la parità di genere: Choi Youngeun, studentessa vincitrice di un apposito bando, ha vissuto la giornata tipo di un capo missione, affiancando l’ambasciatore Federico Failla nelle sue attività in occasione della Giornata internazionale della donna.
Il progetto è nato dall’esigenza di adottare le politiche più idonee per centrare l’obiettivo 5 dell’Agenda Onu 2030 sulla parità di genere. La selezione è avvenuta su un breve saggio scritto dalle partecipanti su un tema che prende spunto dagli studi che affermano l’esistenza di una correlazione tra parità di genere mancata e conflitto armato. Choi, studentessa dell’Università Yonsei di Seul, ha così avuto un’intensa giornata ricca di impegni, tra cui quello con la vice ministra e ambasciatrice per il cambiamento climatico Kim Hyeoun sulle possibili sinergie tra i due Paesi in materia di global warming.
Poi, un evento sui rapporti bilaterali Italia-Corea del Sud con la ministra plenipotenziaria Alessandra Schiavo, (direttrice centrale per Asia e Oceania) e uno su scienza e tecnologia con Stefania De Curtis, direttrice dell’Istituto Galileo Galilei di Firenze.
In ambito commerciale, l’incontro col ‘design ambassador’ per la Corea del Sud, Ico Migliore (architetto co-fondatore con Mara Servetto di Migliore+Servetto) in vista degli Italian Design Days del 9-10 marzo, e la partecipazione al board della Camera di commercio italiana in Corea (ITCCK). Sulle pari opportunità nella carriera diplomazia, c’è stata la videocall con la vice presidente dell’Associazione donne italiane diplomatiche e dirigenti (DID), Silvia Costantini. Infine, un focus sulle attività dell’Ufficio dell’addetto militare e dell’Istituto italiano di cultura.
“Credo molto in questa iniziativa: toccare con le proprie mani la vita lavorativa di un ambasciatore ed interloquire con rappresentanti di vertice istituzionali, scientifici, culturali ed imprenditoriali possono costituire un incentivo, per le studentesse coinvolte, a più elevate aspirazioni lavorative – ha commentato in una nota l’ambasciatore Failla -. Se effettivamente società più eque possono contribuire a un più duraturo ed efficace mantenimento della pace, ritengo che ciò sia un valore da difendere”.