Drone degli Usa si scontra con un jet russo

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Alta tensione e pericolo di escalation tra Washington e Mosca dopo l’intercettazione e il danneggiamento da parte di un jet russo di un drone spia americano, costretto a schiantarsi nel Mar Nero. L’incidente del 14 Marzo 2023,  il primo del genere da quando è scoppiata la guerra in Ucraina oltre un anno fa, rischia di alzare il rischio di un allargamento del conflitto, nonostante tutti gli sforzi di Joe Biden di non farsi trascinare in uno scenario da Terza guerra mondiale: basta un errore o una manovra mal calcolata ad accendere la spirale della ritorsione, con lo spettro di uno scontro aperto tra le due potenze nucleari. Ad alimentare ulteriormente la tensione direttamente Vladimir Putin, che ha definito il conflitto in Ucraina “una guerra per la sopravvivenza stessa dello Stato russo” e rilanciato le accuse agli Usa per il sabotaggio del gasdotto Nordstream. Secondo la versione del Pentagono, verso le 7 del mattino in Italia due caccia Su-27 russi hanno intercettato un drone di sorveglianza americano MQ-9 ‘Reaper’ e uno di essi ne ha urtato l’elica, causandone lo schianto nel Mar Nero. Diverse volte prima della collisione, i due jet hanno volato pericolosamente di fronte al drone e vi hanno anche scaricato sopra del carburante, forse nel tentativo di danneggiarlo o accecarlo. Anche l’Ambasciata Usa, è in allerta è allarmato dall’accaduto anche perché ogni amplificazione del conflitto sembra essere un fatto previsto. La Russia non vuole lo “scontro” con gli Stati Uniti: lo ha detto ai reporter l’ambasciatore russo a Washington Anatoly Antonov, dopo essere stato convocato al Dipartimento di Stato americano per l’incidente tra un jet di Mosca e un drone Usa. Il diplomatico tuttavia ha osservato che “per come la vediamo, gli aerei americani non dovrebbero trovarsi vicino al confine russo“.”Potete immaginare se un drone del genere apparisse improvvisamente vicino a New York o San Francisco?”, ha chiesto, anche se l’incidente è avvenuto nello spazio aereo internazionale  “Potete immaginare – ha proseguito – la reazione della stampa statunitense, del Pentagono, a questo drone? Che tipo di drone era? Pensateci prima di convocarmi al Dipartimento di Stato. Era un drone multiuso, con capacità di attacco fino a 1700 kg di carico esplosivo”. “Ditemi come reagirebbe un Ministero della Difesa di qualsiasi paese se la minaccia di un tale pericolo apparisse lungo i confini del suo Paese?”, ha chiesto ancora   “Penso che sia meglio che discutiamo al Dipartimento di Stato le vie della cooperazione e della mutua azione, ma sfortunatamente, la mia comunicazione con il Dipartimento di Stato ultimamente è stata solo per affrontare le sue proteste sulle azioni della Federazione Russa”, ha detto. “La Federazione Russa non è interessata allo scontro. La parte russa è interessata a relazioni pragmatiche con gli Stati Uniti nell’interesse sia del popolo russo che di quello americano”, ha concluso.