Addio all’architetto Michael Wilford. Allievo di Stirling, fu un maestro del postmoderno

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L’architetto britannico Michael Wilford, conosciuto per i suoi edifici postmoderni luminosi e colorati creati insieme a James Stirling, è morto all’età di 84 anni. La notizia della sua scomparsa, avvenuta venerdì 10 marzo, è stata confermata oggi in una e-mail al magazine Dezeen da sua figlia, Karenna Wilford. Nato a Surbiton il 9 settembre 1938, Wilford studiò presso la Kingston Technical School di Londra dal 1950 al 1955 e al Polytechnic of North London dal 1955 al 1963. Wilford fu assunto come assistente da Sir James Frazer Stirling (1924-1992) e James Gowan (1923-2015) nel 1960. Nel 1971 divenne partner di Sterling. A partire dal 1980 lo studio prese il nome di Stirling, Wilford and Associates, diventando uno dei più influenti nella storia dell’architettura britannica, realizzando progetti emblematici come la Staatsgalerie di Stoccarda e il Number One Poultry nella City di Londra. Tra i progetti più celebri di Wilford la sede dell’ambasciata del Regno Unito a Berlino, completata nel 2000. La collaborazione di Wilford con Stirling è proseguita fino alla morte di quest’ultimo nel 1992, dopodiché Wilford ha continuato lo studio con il proprio nome. Tra il 1993 e il 2001 Wilford ha gestito una società con il nome di Michael Wilford and Partners. Trai progetti che portano la firma di Wilford la Tate in the North a Liverpool, i Carlton Gardens a Londra, la ristrutturazione di Palazzo Citterio/Museo di Brera a Milano, la Scuola di Musica e l’Accademia del Teatro a Stoccarda, Politecnico di Temasek a Singapore, The Lowry a Manchester e il concorso per il Museo Nazionale di Scozia a Edimburgo. Wilford ha insegnato in diverse scuole di architettura, tra cui Yale e Harvard. È stato anche visiting professor presso la Scuola di Architettura di Liverpool.