Mixed by Erry, bufera sul film. Il regista: Messaggio contro la pirateria. Ma la Fimi: Non sottovalutare

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Un comunicato della Fimi (Federazione industria musicale italiana) in occasione dell’uscita del film ‘Mixed by Erry’ apre un fronte sul significato della pellicola e i rischi della pirateria industriale per la società. La Fimi tiene a sottolineare che il fenomeno in Italia negli anni Novanta era “un business illegale che generava miliardi per le tasche delle organizzazioni criminali”. “Questo scenario non è dissimile da quanto accade oggi con la pirateria delle Iptv, che colpisce le trasmissioni delle partite di calcio e l’industria cinematografica causando milioni di euro di danni ai titolari dei diritti e che alimenta i redditi illegali della grande criminalità campana”. E’ quanto si legge nel comunicato Fimi. Secondo Fimi “sottovalutare ancora questa realtà come accaduto con la pirateria musicale, descrivendola con leggerezza come un fenomeno da osservare con bonaria simpatia non aiuta sicuramente a sensibilizzare l’opinione pubblica sui gravi danni all’economia legale”.
Netta la replica del regista. “Il film si apre con il protagonista in carcere e il messaggio è chiaro: se fate i pirati a livello industriale andate in carcere”, dice all’Ansa Sydney Sibilia, regista di Mixed by Erry che ricostruisce la storia dei fratelli Frattasio, che fecero successo con le compilation di musicassette pirata da Forcella. Il produttore e regista Matteo Rovere di Groenlandia sottolinea come “proprio da quella vicenda l’anti-pirateria ebbe grande spinta. Nel film stigmatizziamo tantissimo che la pirateria è un reato grave. Il film – prosegue – racconta l’arte di arrangiarsi, il sogno di un ragazzo di Forcella di diventare dj nella seconda metà degli anni ’80 e di una famiglia che lo supporta. La pirateria c’entra e non la sottovalutiamo affatto, ma i Frattasio con la camorra non erano coinvolti e comunque si fecero in galera la loro condanna di 4 anni e mezzo”. Mixed by Erry sarà in sala con 01 in 350 copie dal 2 marzo.