Ucraina, se qualcuno dubita dell’efficacia delle diplomazia farebbe bene a ricredersi. Ecco perché

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in foto Wang Yi, Consigliere di Stato della Repubblica Popolare Cinese

Sembra che oltre la Grande Muraglia stia maturando qualcosa di nuovo, si spera in positivo. Probabilmente per ora la materia è solo in una fase di interlocuzione. Tanto per non caducare gli sforzi commerciali compiuti in precedenza dalla Cina verso l’ Europa e altrettanto varrebbe per quelli analoghi, messi in atto da quest’ ultima verso quel paese. La diplomazia, oltre che una attività di grande rilevanza, è una funzione estremamente seria. Le sue manifestazioni che l’hanno resa da sempre oggetto di accostamento con feste e comportamenti ameni, rendono solo un connotato, seppure non marginale, dello svolgimento di quella attività. Nei fatti. Il capo della diplomazia cinese Wang YI, numero uno del Politburo del Partito Comunista Cinese per gli affari esteri, sta compiendo un tour in alcuni paesi della EU che prevede come ultima tappa Mosca. È già stato a Parigi, a Roma e a Monaco e già dalle reazioni originate dagli incontri avuti in quelle occasioni si possono abbozzare i contorni di un nuovo corso del dialogo est- ovest. Ciò è riferito soprattutto a quanto concerne il suo aspetto economico. Il pezzo da 90″ del Politburo cinese è arrivato in Europa vestito alla occidentale maniera, ben lontano da quanto aveva fatto il suo presidente appena pochi mesi fa. XI Jimping, presentandosi al congresso del Partito Comunista Cinese, ha inteso mandare al mondo un segnale pregno di significati. Se non fosse stato per il colore diverso, grigio anziché verde, si sarebbe potuto credere che la divisa indossata dal Presidente per l’occasione gli fosse stata lasciata da Mao Tse Tung, insieme a altre cose, come souvenir. È pur vero che l’ abito non fa il monaco, ma ieri, proprio a Monaco, si è preso atto che esistono eccezioni di non poco conto: talvolta l’ambasciatore è disposto a portare le pene e a reggerle personalmente per quanto dichiara in nome e per conto del paese che rappresenta oltre i patri confini. Nella situazione specifica, alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, svoltasi alla fine della scorsa settimana, l’ inviato cinese ha ripetuto con vigore ancora maggiore di come aveva gia fatto XI, l’accusa agli USA, colpevoli di aver abbattuto i palloni scappati dalle mani del suo Numero Uno mentre giocava con essi, innocentemente di sicuro. Quei cow boy dispettosi si sono divertiti a farli scoppiare e quindi precipitare, ha continuato Wang, mentre in realtà le apparecchiature fotogrfafiche con cui essi erano equipaggiati facevano meticolose riprese di obiettivi sensibili. L’ alto diplomatico cinese si è così assunto la resposabilità per la veemenza dei toni usati in quella conferenza. Sarebbe un giudizio affrettato e superficiale quello di chi volesse far passare per un incauto dilettante allo sbaraglio quell’ emissario di Pechino. Wang aveva in tasca per l’occasione il completamento della prima parte, la requisitoria contro gli USA appena accennata. Precisamente conteneva rassicurazioni che tutti i paesi della EU registreranno un consolidamento deciso del loro export nel suo paese. Il colpo finale al ghiaccio che ancora lo teneva distante da qualcuno dei suoi colleghi rimasto freddo mentre lo ascoltava, lo ha dato con l’ annuncio che XI e la sua corte si stavano preparando per ufficializzare come a breve intendono proporsi nei confronti del conflitto in corso. La risposta è stata da “Manuale del perfetto diplomatico”: faranno il possibile perchè cessi il fuoco in Ucraina. La rilevanza di questa affermazione é forte in quanto esclude per ora lo schieramento della Cina al fianco della Russia. Per ora non ci sono da fare salti di gioia, ma almeno si può cominciare a sperare che l’ evoluzione del conflitto -Wang non ha mai adoperato il termine invasione – si indirizzi verso soluzioni diverse da quelle che si pretenderebbe di voler ottenere con la violenza. Le premesse della missione cinese, fino a ora, si sono articolate come, almeno di massima, facevano presumere le varie dichiarazioni dei giorni scorsi. Tra non molte ore la legazione del Celeste Impero sarà al cospetto di XI Jimping e compagni. Se ne uscirà senza essere portata via da uscieri o, peggio ancora, da guardie, allora non sarà più azzardato cominciare a sperare nella fine di quel conflitto. Non sarebbe una soluzione ottenuta a armi pari, ma addirittura senza di esse, quella di quanto sta turbando la vita quotidiana non solo ai contendenti e ai loro alleati, ma al mondo intero.