Francia, tragedie dell’emigrazione: quando a Izourt una bufera di neve spezzò la vita di 29 italiani

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Una bufera di neve si abbatte su un cantiere e provoca la morte di 29 operai italiani (otto dei quali provenienti dal Friuli Venezia Giulia). È la tragedia di Izourt, nei Pirenei francesi, accaduta il 24 marzo 1939 e commemorata il 1° febbario scorso nel Consiglio regionale del Fvg con un minuto di silenzio.

Si tratta di una delle pagine più tristi dell’emigrazione italiana. La mattina del 24 marzo 1939, una tempesta di neve sui Pirenei francesi demolì i tetti di due edifici all’interno del cantiere impegnato nella costruzione di una diga alta 46 metri, per conto della locale compagnia idroelettrica. Negli alloggi vivevano decine di operai italiani: 29 delle 31 persone che persero la vita provenivano dal nostro Paese e 8 di queste dal Friuli Venezia Giulia. I loro nomi: Aurelio Del Fabbro e Giuseppe Giampaoli di Pagnacco, Umberto Braida di Travesio, Ercole Gregorutti di Cassacco, Vincenzo Pezzetta di Buja, Settimo Serbosini di Tricesimo, Vicenzo Tassan Caser di Aviano, Carlo Zat di Caneva. Gli operai erano stati assunti da poco per realizzare un’opera fondamentale per la produzione di elettricità, necessaria all’industria bellica in un periodo di grandi tensioni internazionali che sarebbe presto sfociato nell’inizio della Seconda guerra mondiale.

Nel cantiere di Izourt, tra il 1937 e il 1940, lavorarono 349 operai: 180 francesi, 107 italiani, 39 spagnoli, 18 di Andorra, 2 polacchi e uno svizzero. La maggior parte degli italiani aveva contratti di lavoro a termine. Le proibitive condizioni meteorologiche complicarono le operazioni di soccorso: la maggior parte delle salme venne recuperata solo a distanza di giorni grazie all’aiuto della fanteria alpina di Montpellier. I resti dei 29 italiani furono tumulati nel cimitero di Vicdessos perché le famiglie non avevano i soldi necessari a riportarli in patria e la Compagnia idroelettrica dei Pirenei non volle farsi carico delle spese. Dopo l’inizio della guerra i corpi vennero riesumati e collocati in una fossa comune per fare spazio ai caduti dell’esercito francese.

Travolta dalle vicende della guerra, la tragedia cadde nell’oblio per 63 anni fino a quando, nel 2002, alcuni cittadini delle valli, che ne conservavano il ricordo tramandato in famiglia, la fecero riemergere grazie all’Alleanza franco-italiana di Tolosa, fondando l’associazione “Ricordate Izourt”.