Ansaldo Sts, l’Opa diventa un caso

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L’offerta pubblica di acquisto dei giapponesi di Hitachi per Ansaldo Sts (le operazioni iniziano il 4 gennaio scorso) è al centro di una verifica della Consob. Alcuni azionisti di minoranza della società ex Finmeccanica, su tutti i fondi Amber e Bluebell Partners, ritengono troppo basso il prezzo base per azione, fissato a 9,5 euro. E chiedono alla Commissione nazionale per le società e la Borsa di imporre al cda di Ansaldo Sts una rettifica. Gli investitori istituzionali replicano alle accuse spiegando che Ansaldo Sts, venduta in pacchetto insieme a Breda nello scorso mese di novembre al prezzo di 30 milioni di euro, è un’azienda in perdita e indebitata. Di conseguenza il basso costo delle azioni, in sede di Opa, è ampiamente giustificato. Il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, non si esprime sulla questione e rimanda tutto alla seduta del prossimo 5 febbraio, quando il caso verrà preso in esame e sarà presumibilmente adottata una decisione. Nel frattempo c’è chi, come Fintecna, ha già aderito all’Opa: Fintecna, controllata da Cassa Depositi e Prestiti, ha infatti ceduto la propria partecipazione azionaria in Ansaldo Sts. Tutto, però, verrebbe rimesso in discussione se la Consob dovesse accogliere il ricorso dei soci di minoranza.