Il prezzo dell’oro il calo per il terzo anno consecutivo (-9% circa nel solo 2015)

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Il punto. Borsa italiana in flessione, stamane, in apertura: il Ftse Mib segna -0,40%, il Ftse Italia All-Share -0,37%, il Ftse Italia Mid Cap -0,21%, il Ftse Italia Star -0,19%.

In flessione anche i mercati azionari europei: DAX -0,7%, CAC 40 -0,6%, FTSE 100 -0,8%, IBEX 35 -0,5%.

Future sugli indici azionari americani in ribasso dello 0,2% circa. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 +1,06%, Nasdaq Composite +1,33%, Dow Jones Industrial +1,10%.

Negli Stati Uniti la fiducia dei consumatori di dicembre è salita a 96,5 punti, superando le attese degli analisti che indicavano 93,5 punti. Oggi attenzione alle scorte settimanali statunitensi di petrolio.

Leggero rialzo a Tokyo con il Nikkei 225 a +0,27%.

Incerte le borse cinesi: a Shanghai l’indice CSI 300 termina a +0,09%, a Hong Kong l’Hang Seng a -0,53% circa. Euro sopra i minimi di ieri pomeriggio a 1,09 contro dollaro.

EUR/USD al momento oscilla in area 1,0970.

Inizio seduta incerto per l’obbligazionario eurozona. Il rendimento del BTP decennale rispetto alla chiusura precedente cede 2 bp all’1,62%, quello del Bund sale di 1 bp allo 0,64. Lo spread si riduce di 3 bp a 98.

Domani Londra, Parigi e Madrid resteranno aperte solo per metà giornata mentre Milano resterà chiusa.

 

Borse asiatiche
Mercati asiatici contrastati dopo il deciso rialzo di Wall Street di martedì. Contrastato è anche il mercato del petrolio, evidentemente, a dispetto dei guadagni delle piazze americane. In overnight il prezzo del greggio aveva segnato, infatti, un balzo del 3% recuperando gran parte delle precedenti perdite, ma successivamente i future hanno segnato una flessione superiore all’1% anche in seguito ai dati diffusi dall’American Petroleum Institute (Api), che indicano una crescita di quasi 3 milioni di barili per le scorte in Usa.

Modeste fluttuazioni per il dollaro, invariato nei confronti dello yen e in declino rispetto a euro e dollaro australiano. Il prezzo spot sull’oro è in progresso di circa lo 0,20% ma si avvia comunque verso una perdita intorno al 9% nell’intero 2015 (terzo anno consecutivo di deprezzamento per il metallo prezioso).

I volumi di scambio restano deboli, avvicinandosi alla chiusura dell’anno, e la volatilità dei mercati asiatici è stata confermata dall’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, che erode gli iniziali guadagni e perde moderatamente avviandosi verso un declino del 12% nell’intero 2015.

A Tokyo, invece, il Nikkei 225 chiude con un progresso dello 0,27% per un guadagno superiore al 9% nell’intero 2015 (quarto esercizio consecutivo di crescita per la Borsa nipponica), anche se la perdita è intorno al 3% per il solo mese di dicembre. In vetta all’indice vola Toshiba, che guadagna il 7,67% dopo il progresso del 2,70% registrato nella seduta precedente (da inizio anno il titolo si è comunque deprezzato di oltre il 51%), dopo che la conglomerata nipponica ha comunicato l’intenzione di chiedere una nuova linea di credito da 300 miliardi di yen (2,28 miliardi di euro) entro la fine di gennaio per finanziare la significativa ristrutturazione resasi necessaria anche in relazione allo scandalo contabile che aveva portato in maggio al rinvio della presentazione del bilancio 2015 (esercizio chiusosi il 31 marzo scorso) e in luglio alle dimissioni del chief executive Hisao Tanaka e di altri sette dei 16 membri del board.

A Seoul, il Kospi ha segnato invece un declino dello 0,25% in chiusura degli scambi.

Complice l’indebolimento della valuta australiana, Sydney non subisce l’impatto della nuova frenata dei corsi del greggio e anzi l’S&P/ASX 200 guadagna l’1,00% (seconda seduta consecutiva in progresso di oltre un punto percentuale e nona di fila di guadagni) proprio grazie ai titoli del settore energetico.

Estrema volatilità invece per tutte le piazze cinesi con il solo Shenzhen Composite in territorio positivo (guadagna intorno allo 0,90%) avvicinandosi alla chiusura.

Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 si muovono tra moderate perdite e parità.

A Hong Kong, l’Hang Seng è in declino di circa lo 0,40% (decisamente peggio fa l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento per la Corporate China sulla piazza dell’ex colonia britannica, che perde intorno all’1,30%).

 

Borsa Usa
I principali indici hanno chiuso la seduta in deciso rialzo, a New York, grazie al recupero del prezzo del petrolio. Il Dow Jones ha guadagnato l’1,1%, l’S&P 500 l’1,06% e il Nasdaq Composite l’1,33%. Il greggio (Wti) ha chiuso in rialzo del 3% a 37,87 dollari al barile.

Positivi, in generale, i dati macroeconomici pubblicati in giornata. Nel mese di novembre la bilancia commerciale ha segnato un deficit pari a 60,50 miliardi di dollari, in crescita rispetto al disavanzo di 58,41 mld del mese precedente ma poco inferiore ai 60,90 miliardi attesi dagli economisti.

L’Indice S&P/Case Shiller, che misura l’andamento dei prezzi delle abitazioni nelle 20 principali città americane, ha evidenziato nel mese di ottobre un incremento dello 0,1% rispetto allo stesso periodo del 2014, inferiore alle stime degli addetti ai lavori e alla rilevazione precedente entrambe fissate su un indice dello 0,2%.

L’Indice di fiducia dei consumatori è salito nel mese di dicembre a 96,5 punti. Il dato è superiore alle previsioni degli addetti ai lavori pari a 93,8 punti. Rivisto al rialzo il dato di novembre a 92,6 da 90,4 punti.

Sul fronte societario bene il comparto energetico.

Tra i singoli titoli Pep Boys +8,85%. Carl Icahn ha aumentato l’offerta per l’acquisto del rivenditore di ricambi per auto a 18,50 dollari per azione (+1,50 dollari rispetto all’offerta precedente).

Sysco Corp +0,05%. Il gruppo specializzato nella ristorazione collettiva ha nominato Tom Bené president e chief operating officer a partire dal prossimo primo gennaio.

Willis Group +4,55%. Il titolo del broker assicurativo a partire dal prossimo 4 gennaio prenderà il posto di Fossil Group nell’S&P 500.

McDonald’s +1,07%. Il titolo della catena di fast-food ha toccato il nuovo record storico.

Dupont +1,64%. Il gigante della chimica ha annunciato l’intenzione di tagliare 1.700 posti di lavoro nello Stato del Delaware in vista della fusione con Dow Chemical.

Amazon +2,78%. Il colosso dell’e-commerce ha raggiunto la quotazione più alta di sempre dopo gli ottimi dati sugli abbonamenti al programma di fidelizzazione Prime.

 

Europa

Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in calo. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,25%, il cac40 di Parigi lo 0,45%, il Ftse100 di Londra lo 0,5% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,4%.

Nel Regno Unito, l’Indice Nazionale dei Prezzi delle Abitazioni (Nationwide Housing Price Index), che misura la variazione mensile nel prezzo medio per una abitazione con un mutuo ipotecario, a dicembre ha registrato una crescita dello 0,8% rispetto al mese precedente, a fronte di attese pari al +0,5%. Il dato è risultato superiore alla rilevazione di novembre pari a +0,1%. Su base annuale l’indice si è attestato su un valore pari a +4,5%, risultando superiore sia al dato precedente che al consensus, fissati rispettivamente a +3,7% e +3,8% a/a.

In Spagna l’istituto di statistica INE ha annunciato che la stima preliminare dell’inflazione (indice dei prezzi al consumo armonizzato HIC P) ha mostrato nel mese di dicembre una variazione nulla dal -0,3% della rilevazione precedente. Le attese erano per una crescita dello 0,1% su base annua.

 

Italia
Piazza Affari ieri ha chiuso in rialzo la penultima seduta del 2015: l’indice Ftse Mib ha chiuso la seduta con un rialzo di circa 1 punto percentuale a sopra quota 23.350 punti.

Ultima tornata di aste del 2015 per il Tesoro: collati 6 miliardi di euro di Bot a 6 mesi con un rendimento in lieve salita a -0,038% e Ctz biennali per 1,5 miliardi di euro al nuovo minimo storico (-0,109%). Oggi spazio ai Btp a 5 e 10 anni.

Sul fronte societario: brillante Prysmian (+2,17% a 20,22 euro) dopo aver acquisito un nuovo contratto del valore di circa 50 milioni di euro per un sistema in cavo interrato, ad alta tensione, in Bahrain per il rafforzamento della fornitura di energia elettrica alla città di Manama.

Campari (+2,54% a 8,06 euro) dopo aver siglato un accordo per la vendita di Casoni Fabbricazioni Liquori per 5,3 milioni di euro.

Positiva Finmeccanica (+0,63% a 12,84 euro) che, attraverso Selex, ha annunciato di avere firmato con Fujitsu, fornitore di reti informatiche e infrastrutture di comunicazione del ministero della Difesa britannico, un contratto del valore di 14 milioni di euro per difendere le sedi del Ministero da attacchi cyber e incidenti informatici.

Comparto bancario contrastato: Intesa SanPaolo e Unicredit hanno chiuso in rialzo rispettivamente dell’1,30% a 3,114 euro e dell’1,07% a 5,175 euro, mentre le vendite hanno prevalso su Montepaschi (-0,72% a 1,243 euro) e Popolare dell’Emilia Romagna (-0,49% a 7,085 euro).

Sostenuti acquisti sul settore del lusso: Moncler (+2,91% a 13,07 euro) e Luxottica (+2% a 60,95 euro).

I dati macro attesi oggi
Mercoledì 30 dicembre 2015

08:00 GB Indice Nationwide (prezzi abitazioni) dic;

09:00 SPA Inflazione (prelim.) dic;

10:00 EUR M3 dest. nov;

10:00 ITA Indice prezzi alla produzione nov;

16:00 USA Indice Pending Home Sales (mercato immobiliare residenziale) novembre;

16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati.