Mostre, al Goch la personale di Donatella Landi

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di Maria Carla Tartarone Realfonzo

Si intitola “Scusi, ma lei è felice?” il catalogo dei lavori esposti nel Museo Goch da Donatella Landi, la scultrice insegnante alle Accademie d’Arte di Roma e di Berlino di cui ho ammirato e osservato con attenzione le ultime opere, sculture realizzate in terracotta, su basi di lucido alluminio. Il Catalogo è introdotto da varie immagini fotografiche in cui l’autrice riproduce un mare. Le immagini scultoree mi sono parse vive, commoventi, anche se raffiguranti volti mostruosi, drammatici, accompagnati dai commenti di Barbara J. Scheuermann. Talvolta le sculture già proposte in mostre del Museo Goch, oppure riprese da spazi all’aperto, nella natura luminosa, sembrano anomali, irreali personaggi di agitate conversazioni. Donatella Landi, nata a Roma nel 1958, si diploma all’Accademia di Belle Arti con Toti Scialoia e Alberto Boatto, inizia ad esporre le sue opere nel 1986, alla Galleria Valentina Moncada di Roma, con una prima personale nel 1993. Dopo alcune mostre si sposta a Benares, in India, per poi tornare presto a Roma dove espone, nel Palazzo delle Esposizioni, per la Mostra “La Coscienza Luccicante”, del 1998, andando poi a Parigi per registrare tra il 2000-2001, “Plan de Paris” la mappa sonora della Metropolitana di Parigi che poi espone al MACRO di Roma nel 2001 ed anche a Genova. Nello stesso 2001 torna in Spagna a esporre, alla prima Biennale di Valencia, le opere dal titolo “Viceversa”, a cura di Achille Bonito Oliva, partecipando nello stesso anno anche al primo Festival di Madrid su Arte, Scienza e Tecnologia.  Nel 2006 viene invitata per l’installazione “Plan de Poche” alla mostra dedicata alla sperimentazione sonora contemporanea all’Akademie Der Kunst Museum di Berlino e poi sullo stesso argomento viene chiamata in Spagna. Viene altresì chiamata ad esporre le sue opere in altri luoghi d’Europa ed in Italia anche a Spoleto, durante “Il Festival dei due Mondi”.  Le sue docenze romane si alternano all’insegnamento nell’Accademia berlinese. In Germania, come a Roma, l’artista lavora con riconosciuta passione, sperimentando le tecniche artistiche contemporanee più rilevanti ed i metodi di insegnamento più interessanti con gli allievi, cui insegna con la partecipazione del suono nell’attenta osservazione della Natura.