Il Fund raising

46

E’ una parola di origine inglese, per fund raising si intende ogni forma di richiesta diretta o indiretta di denaro, proprietà o credito, beni materiali o quant’altro abbia valore, offerto nell’immediato o promesso per il futuro, con l’intesa che ogni apporto venga utilizzato per scopi di solidarietà, promozione sociale e culturale. Naturalmente la raccolta di fondi non profit è stata per prima la Chiesa a farla. Ora ci sono forme più sofisticate, attraverso la RAI, un esempio è la Telethon, oppure per altri canali che fanno spot e raccolgono 9 € al mese. Alcune sono associazioni o sono fondazioni, che hanno personalità giuridica e non. Raccolgono molti fondi in denaro o in lasciti e quando non hanno la proprietà giuridica non pubblicano i bilanci. Questo settore deve essere sotto osservazione. La più blasonata è la fondazione Telethon, che raccoglie ogni anno circa 60 milioni di €, nel 2014 ha speso per il personale interno ed esterno circa 28 milioni di €: tra oneri istituzionali (7,6 milioni €), oneri di supporto generale (1,9 milioni €), ricerca esterna compreso il personale (14,6 milioni €). Ha anche un ufficio scientifico (4,4 milioni €). Tutto questo è abbastanza normale per una fondazione di ricerca. Sono i ricercatori che fanno la ricerca sulle malattie rare e sulle altre ricerche. Quando si spende per: il consiglio di amministrazione, la commissione medico-scientifica, il consiglio di indirizzo scientifico e per i dirigenti e l’amministratore delegato, ecc.? Mi domando quante sono le ricerche effettivamente concluse, a parte gli spot che abbiamo visto nei giorni scorsi e che beneficio danno ai pazienti? Il bilancio è controllato dal collegio dei revisori dalla Price waterhouse Coopers, quindi da un punto di vista amministrativo non ci dovrebbero essere inguacchi. L’unica cosa che mi consola è che la Telethon raccoglie tutti questi euro per Napoli ed ha centro di eccellenza ed accoglie ricercatori italiani e stranieri.