Enzo Crasto: Ecco perché la magistratura onoraria merita molto di più 

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in foto Enzo Crasto

di Nico Dente Gattola

Napoletano, 53 anni, laureato con il massimo dei voti, Enzo Crasto è magistrato Onorario : attualmente in servizio presso il Giudice di Pace di Barra, già vice pretore onorario, vanta una militanza ultraventennale nella categoria.
Un punto di vista quindi non banale ma con una profonda esperienza che gli consente di avere un osservatorio privilegiato sulla situazione della magistratura onoraria in un momento così delicato per la categoria.

Momento storico o momento drammatico quello che sta vivendo la magistratura onoraria?
Il momento è sicuramente cruciale. Il destino dei magistrati onorari è strettamente legato a quello dell’intero settore giustizia. Continuare a mortificare la magistratura onoraria significa produrre l’ineluttabile paralisi dell’intero sistema. Oggi il rischio del blocco della giurisdizione è concreto per effetto dall’imminente entrata in vigore delle parti più deteriori delle riforme del passato, in specie la cd. riforma Orlando del 2017 sulla magistratura onoraria. Essa è palesemente incostituzionale e dichiaratamente punitiva della categoria e potrebbe produrre i suoi effetti esiziali sin dai prossimi mesi. In buona sostanza la riforma del 2017 impone ai giudici un impegno minore, in sostanza obbliga a lavorare meno. Ci rendiamo conto? Ciò è irrazionale in quanto sulla magistratura onoraria a breve graverà ben oltre il 60% dell’intero contenzioso del Paese, ma i magistrati dovranno lavorare molto meno per legge.

Come pensi si possa migliorare la condizione della Magistratura Onoraria?
Penso ad una riforma che conservi l’efficienza che in questi anni ha caratterizzato l’intera magistratura onoraria ed anzi la migliori. La durata media dei processi dinanzi ai giudici di pace si è attestata in tempi inferiori ad un anno e con gli opportuni interventi vi è la possibilità per il futuro di definire alcuni procedimenti anche in un’unica udienza. I giudici di pace impegnati nei tribunali svolgono un’opera eccezionale, ma in sostanza con un compenso inferiore in molti casi ad un reddito di cittadinanza. Senza i vpo non si celebrerebbe alcun processo dinanzi al giudice monocratico.
Un chiaro riconoscimento al nostro operato è venuto dalla precedente Guardasigilli, la quale ha aumentato le attribuzioni, raddoppiando, tra l’altro, la competenza generale per valore dei giudici di pace a partire dal prossimo mese di giugno.

La riforma Cartabia è ormai in essere e le prove valutative si stanno concludendo: i limiti sono evidenti ma ormai “ il latte è stato versato” si può ancora riuscire a modificare qualche aspetto? e si in concreto dove pensi si possa intervenire?
Le modifiche promosse dalla Cartabia, inserite frettolosamente nella Legge di Bilancio dell’anno scorso, non hanno risolto le questioni di fondo. La riforma del 2017 violava almeno una mezza dozzina di articoli della Carta Costituzionale ed i Trattati europei e pertanto la Commissione europea ha aperto nel luglio scorso una procedura di infrazione contro l’Italia. L’intervento dell’Europa è la prova tangibile che i temi restano tutti sul tappeto nonostante le modifiche promosse dal precedente governo.
E’ invece necessario un vero intervento riformatore del nuovo governo, che comprenda garanzie giuslavoristiche, senza prevedere una progressione di carriera per gli attuali magistrati onorari, quindi senza alcuna forma di osmosi con la magistratura di carriera.
In ordine poi alla prova valutativa, certamente nessuno di noi era favorevole, ma oggi è norma e soprattutto già un terzo dei colleghi ha sostenuto la prova; intervenendo su di essa si produrrebbero ulteriori divisioni all’interno della categoria.

Uno degli aspetti che desta più preoccupazione e te lo dico non da got ma da osservatore esterno è il passaggio dal cottimo al fisso sia per i VPO che per i GdP …. non trovi che il legislatore poteva agire in modo meno draconiano? Se poi vediamo che in tempi di PNR il mantra è produrre sempre di più … i nostri interlocutori dicono che il cottimo sia poco decoroso ma è inequivocabile che in questi anni l’ufficio del giudice di pace abbia smaltito la fetta più grande del contenzioso, non è una contraddizione?
Il cottimo a mio avviso va superato: si tratta di un sistema già fallito nel secolo scorso e insostenibile per il magistrato con il trascorrere degli anni, nella sostanza costringe a un costante superlavoro che non ammette pausa alcuna se solo si vuole conseguire una retribuzione dignitosa. Diverso sarebbe prevedere una parte variabile della retribuzione, attraverso incentivi, non arbitrari e cervellotici, ma certi al raggiungimento di obiettivi oggettivamente predeterminati, al fine di conservare quella efficienza produttiva tipica dei magistrati onorari.

Non sarebbe il caso di prevedere incentivi per smaltire l’arretrato?
Alla luce del momento straordinario che stiamo vivendo nel post-pandemia e con una guerra alle porte dell’Europa si potrebbero creare vere e proprie task force per lo smaltimento dell’arretrato: se pensiamo che nel nostro Paese vi sono cause che sovente pendono da oltre 10 anni ed in alcuni casi anche da oltre 50, si potrebbero individuare magistrati onorari che su base volontaria ed in tempi celeri e predeterminati definiscano l’arretrato esistente. Il momento che viviamo è straordinario, ma tale misure non lo sarebbero in quanto tale soluzione è stata adottata in passato con l’istituzione dei Giudici Onorari Aggregati nel 1997.

Altra contraddizione si aumentano le competenze del giudice di pace ma non i mezzi e per di più si prevede l’inserimento di giudici di pace di nuova nomina , che percepiranno indennità più vicine (senza offesa al reddito di cittadinanza) che allo stipendio di un servitore dello stato, la tua opinione?
Correttamente è stato detto non si possono fare le nozze con i fichi secchi. Dobbiamo essere seri: se si intende far funzionare la giustizia non si può mortificare alcun operatore sia esso magistrato di carriera od onorario, avvocato o anche personale amministrativo. I magistrati onorari vanno valorizzati in quanto essi si occupano di materie delicatissime quali quella dell’immigrazione, quella penale o ancora in tribunale di cause di rilevantissimo valore economico e tratteranno oltre il 60% dell’intero contenzioso del nostro Paese. E’ ovviamente irrazionale da una parte raddoppiare le competenze e dall’altra ridurre drasticamente le retribuzioni, prevedendo per i magistrati una sorta di reddito di cittadinanza, in un momento in cui peraltro l’inflazione è al 12%.

Come vedi l’inserimento di nuovi magistrati onorari in servizio? Non trovi che sia utopistico e offensivo pensare che la giustizia possa essere amministrata con 800 euro al mese?
Mi pare che poi il legislatore perseveri nell’errore , con ulteriore precarizzazione della giustizia , non trovi?” Anche qui in effetti stiamo parlando di dare un reddito di cittadinanza a chi poi dovrà svolgere funzioni delicatissime. Auspichiamo che il nuovo governo voglia porre rimedio a quello che è un patente e macroscopico errore.

In ogni caso andando oltre questo momento , ritieni alla luce delle riforme in essere e della legge Orlando che la magistratura onoraria abbia un futuro? Che prospettive?
La magistratura onoraria ha avuto un passato, si pensi che in Italia il giudice di pace per la prima volta è stato istituito nel 1804 a Napoli, ed avrà certamente un futuro in quanto l’esigenza di un giudice di prossimità è sentitissima dal cittadino, mentre nel penale senza i VPO non potrebbero in alcun modo celebrarsi i processi in Tribunale dinanzi al giudice monocratico.” E poi posso dire una cosa?

Certo…
I Giudici onorari durante la pandemia hanno tenuto udienza anche in presenza , senza avere alcuna garanzia sanitaria e tanto meno indennità , rischiando tantissimo dal punto di vista della salute, con colleghi che sono venuti a mancare per il covid sicuramente contratto in udienza : insomma la magistratura onoraria merita molto di più!