Museo temporaneo navile di Bologna, l’ultima mostra

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in foto Azzurra Immediato, Fabio Ricciardiello, Plastikhaare, Ph credits © Lisa Mignemi, mtn/museo temporaneo navile

L’Occhio di Leone, ideato dall’artista Giuseppe Leone, è un osservatorio sull’arte visiva che, attraverso gli scritti di critici ed operatori culturali, vuole offrire una lettura di quel che accade nel mondo dell’arte, in Italia e all’estero, avanzando proposte e svolgendo indagini e analisi di rilievo nazionale e internazionale.

di Redazione

L’Occhio di Leone torna a Bologna in occasione alquanto strana e che lascia l’amaro in bocca: la chiusura di un luogo volto all’arte contemporanea, alla ricerca e alla sperimentazione, slegata da contesti altri e soprattutto dalle mode. Dal 3 gennaio 2023 mtn|museo temporaneo navile non sarà più. Un esperimento, quello ideato da Marcello Tedesco e Silla Guerrini che, già nel nome, anticipava la volontà transitoria di un museo|galleria nato in un quartiere in piena rinascita, laddove, quattro anni fa, tutto era solo cantiere. Lo spazio, nella sua originalità architettonica, affidato da una Società Privata certamente illuminata e di ampie vedute, giunge ora a fine contratto. Nulla da eccepire. Se non che, forse, ci si sarebbe aspettato qualcosa di diverso da parte delle istituzioni: nuovi spazi, nuove collaborazioni, nuovi naturali inizi. Inutile dire che, anche qui a Napoli, seguiremo le vicende future della direzione artistica del mtn e, nel frattempo, vi parliamo dell’ultimo progetto espositivo in corso.
Un dialogo sopra le righe, in cui linguaggi differenti si uniscono in modo originale, sfiorandosi per metodo, pur tenendo conto, in modo non predefinito, di tendere alla medesima prospettiva. 

Ad una vera donna pia donna dei simili fili misi e annodai, del duo Plastikhaare a cura di Marcello Tedesco e What you like to see di Fabio Ricciardiello, a cura di Azzurra Immediato nella Project Room definiscono un dialogo a più voci, ove si intersecano installazione e performance concettuale nel caso di Plastikhaare – al secolo Giulia Querin e Rachele Tinkham – e un’opera video, quella di Ricciardiello che, in realtà, è la filiazione progettuale di un lavoro che ha preso avvio diversi anni fa come ricerca fotografica, poi scultorea, editoriale e opera collettiva. 

Entrambe le ricerche degli artisti coinvolti da mtn|museo temporaneo navile hanno generato, già dall’opening del 3 dicembre scorso, la volontà di celebrare in qualche modo il luogo e la sua identità ma anche di lasciare uno spazio aperto all’imponderabile.

Marcello Tedesco, dando nota dell’opera delle Plastikhaare, afferma nel testo critico: “L’esplorazione ironica e giocosa di un universo fluido e in perenne oscillazione, dove il concetto di identità si frantuma e moltiplica esponenzialmente, è il territorio che le artiste hanno deciso di indagare attraverso una pratica articolata e già formalmente convincente. Nelle loro opere si mixano, come in un grande raduno dionisiaco, scultura, performance, musica e immagini vagamente deliranti, al fine di ricreare una poderosa dimensione di fluidità metamorfica, una sorta di meta-mondo nascosto all’interno di quello conosciuto. Instaurano con ironica sottile crudeltà, tanto cara al movimento surrealista al quale le due indubbiamente si ispirano, una relazione di tensione con le rigide strutture conoscitive e interpretative che connotano il mondo ufficiale. Plastikhaare si potrebbe infatti definire come una sorta di testimonianza di un mondo irregolare, nascosto, volutamente underground. Dove, in modo piuttosto sorprendente, avviene la transvalutazione di tutti i valori ufficialmente accettati. In mostra una grande installazione composta da centinaia di abiti sculture, realizzati all’uncinetto, che ricopriranno l’intera area del pavimento della main room, una sorta di enorme abito rituale per accompagnare il museo in questa ennesima trasformazione”.

Fa eco, nel testo di Azzurra Immediato, ciò che accade nella Project Room, dove è ospitata l’opera di Fabio Ricciardiello: What you like to see, i veste di progetto site e time specific, pone in atto un percorso: guardare, osservare, scorgere, immaginare, desiderare, sognare, “Rendere possibile l’impossibile, visibile l’invisibile.” Scultura, fotografia e video abbandonano la realtà tangibile per trasformarsi in non luogo immaginifico e straniante in cui ciò che appare irrealizzabile è – già – avvenuto, ma ciò che non si è ancora realizzato può solo – ancora – avvenire grazie al desiderio del pubblico di osare. What you like to see definisce, secondo un codex che affida alla scomposizione del reale la costruzione di mappe altre, un itinerario d’immagini immaginate, di luoghi fotografati attraverso latitudini e longitudini lontanissime in cui, come apparizioni, più vere del vero, improvvisano, con silente sussulto, presenze di vita cristallizzate dalla scultura. Tradizioni differenti, fatture e manufatti che rimandano alla tradizione partenopea di Capodimonte – e all’infanzia dell’artista – ceramiche e porcellane mitteleuropee e balcaniche, impaginano una ‘popolazione’ che appartiene ad un universo fantasmagorico ed ironico al contempo. Una collettività che abita nella maniera più inusuale luoghi in cui l’elemento umano è esonerato per abbandono o per fagocitazione della Natura. Fabio Ricciardiello attua, dunque, la costruzione di un surreale meta mondo, la cui tensione delinea i confini labili del sogno, dell’inatteso, di cosmogonie in cui l’impossibile accade. Così avviene l’incontro impensato: What you like to see meets mtn|museo temporaneo navile”.

La mostra che continuerà fino al prossimo gennaio, vedrà, peraltro, un talk il 16 dicembre alle ore 18.00, con Fabio Ricciardiello, Tedesco e Immediato, in merito al libro d’artista che accompagna – o da cui deriva – l’opera video WHAT YOU LIKE TO SEE. La pubblicazione, nata in collaborazione con Chippendale Studio, diventa preludio ad uno scambio di idee e desideri tra il pubblico, l’artista e il museo.

Il resto, il fascinoso ambito dell’ignoto, della forma e dell’effimero è ancora da scoprire. 

AD UNA VERA PIA DONNA DEI SIMILI FILI MISI E ANNODAI
di Plastikhaare a cura di Marcello Tedesco
&
WHAT YOU LIKE TO SEE
di Fabio Ricciardiello – mtn | project room – a cura di Azzurra Immediato

3.12.2022 | 3.01.2023

mtn|museo temporaneo navile
Via John Cage 11-13|a, Bologna
Lunedì, martedì, mercoledì
Venerdì, sabato e domenica dalle 15 alle 18:30 – chiuso dal 22 al 26.12.2022 –
Ingresso Gratuito