Poco più di un anno fa, negli ultimi giorni di ottobre 2021, Mark Zuckerberg lanciava il rebranding di Facebook che, diventando “Meta”, lanciava quel “Metaverso” che, oggi, per i pochi “consapevoli” rappresenta l’“evoluzione immersiva di Internet”, per i molti “inconsapevoli”, invece, è una sorta di miraggio ultratecnologico, sconosciuto ed inesplorato.
Intanto, però, vari settori industriali, a partire dalla moda, fino all’intrattenimento, all’auto-motive, all’hi-tech ma anche lo sport, stanno iniziando a confrontarsi con questa dimensione inedita, studiando come traslarvi i propri business per intercettare nuovi target di riferimento, in primis chiaramente gli utenti più giovani. Tra i settori più strategici della nostra società, anche l’ecosistema della formazione, già ampiamente trasformata nel proprio DNA dalla pandemia, si sta rapidamente convincendo chegli oltre 40 Metaversi (perché, sì, non è mica solo uno…) rappresentano una grande opportunità e non un ostacolo alla propria missione educativa.
Le Università stanno dunque elaborando le proprie strategie per sbarcare efficacemente nell’universo di Zuckerberg: a livello internazionale, sono stati già lanciati percorsi formativi sull’approfondimento didattico di questo nuovo mondo virtuale, come quello – per dirne uno -in “Metaverse Technology” deI Politecnico di Hong Kong:secondo Analytics Insight, tra le 10 migliori università mondiali che già operano nel Metaverso figurano Atenei come la University of Tokyo, Nanyang Technological University, Stanford e University College London (che nel mondo fisico sono nelle prime posizioni in rankings mondiali come QS o Times Higher Education).
E in Italia? A che punto siamo? Siamo allineatiin questa ultima accelerazione? Tutti gli Atenei, chi più chi meno, ci stanno lavorando. L’Università di Palermo ha presentato i propri primi esperimenti sul fronte della didattica immersiva già alla fine dello scorso luglio. AVenezia, invece, il Metaverso è entrato ufficialmente nel master in “Architettura digitale” dell’Università IUAV, che forma professioni nuove che saranno sempre più richieste. L’Università di Udine ha inserito nel piano di studi per l’anno accademico 2022-23 un corso trasversale in “Metaverso”: le lezioni, cinque in tutto, saranno aperte a tutti gli studenti iscritti all’università, indipendentemente dal corso di laurea.
Ma non solo: il 1° luglio abbiamoassistito alla prima laurea nell’universo virtuale di Meta, quella di Edoardo Di Pietro, venticinquenne senese di Colle val d’Elsa, che si è laureato fisicamente nel Campus Einaudi dell’Università di Torino e parallelamente sulla piattaforma “Spatial”, consentendo tanto alla commissione esaminatrice quanto ai propri amici di seguirlo con i propri avatar dalla Toscana e da tutto il mondo.
Ora, però, un passo in più nel rapporto tra il mondo dell’Alta formazione italiana e il nuovo universo virtuale è stato compiuto, grazie all’ “assistente per l’Orientamento” lanciato da AteneiOnline, piattaformache aggrega le 11 Università Telematiche riconosciute dal MIURin Italia e ne promuove i percorsi di laurea.
Sul Metaverso “Roblox”, piattaforma tra le più popolari del suo genere in Italia, con circa 50 milioni di utenti soprattutto tra i 17 ai 24 anni, scelta per i propri brand events anche damultinazionali come Vans e Gucci, l’“assistente-avatar”–in jeans, maglietta bianca e feluca da laureato- offre un servizio gratuito di orientamento, accessibile da cellulare, tablet e computer, che sciorina consigli personalizzati sui corsi di studio, da ingegneria a Giurisprudenza, da Lettere ad Architettura per consentire alla futura matricola una scelta universitaria consapevole.
Il progetto di AteneiOnline vuole offrire un nuovo punto di contatto tra i giovani utenti della “realtà virtuale” del Metaverso e il proprio team di professionisti per offrire una fotografia puntuale delle possibilità offerte dai vari corsi di laurea offerti.
In poche parole, se per scegliere l’Università, fino a pochi anni fa, si leggeva con attenzione ogni dettaglio della cartacea “Guida dello studente”, oggi tutto questo si può fare anche nella “virtualità reale” del Metaverso. Quando l’innovazione chiama, l’Italia risponde presente.