(Adnkronos) – “Nel nostro Paese 24 milioni di italiani sono affetti da patologie croniche; il 12% della popolazione (pari a 7 mln, erano circa 6 nel 2010) hanno più di 75 anni di età. Di questi circa la metà – per l’esattezza il 47,8% – ha tre o più patologie croniche o gravi limitazioni nel compiere le attività quotidiane. È evidente che stiamo parlando di quella fascia di popolazione fragile che necessita di particolare assistenza, per la quale occorrono subito risorse che in questa fase devono essere riallocate attraverso il finanziamento del Piano nazionale di cronicità, almeno 100 milioni di euro”. Così Tonino Aceti, presidente di Salutequità, intervenendo oggi a Roma alla presentazione dell’analisi ‘Cure mancate e Pdta per la cronicità’, realizzata da Salutequità, e delle proposte dell”Osservatorio permanente assistenza pazienti Non-Covid. Focus su cronicità’, incontro con i rappresentanti delle Regioni e i principali stakeholder del Ssn, organizzato grazie al contributo non condizionato di Ucb, Bristol Myers Squibb, Gruppo Menarini, Sanofi e Beigene.
In nessuna regione, secondo i dati Istat, neanche in quelle a maggior impatto pandemico la super-mortalità ha determinato una momentanea riduzione del processo di invecchiamento. “Per questo motivo – conclude Aceti – chiediamo che ci sia un finanziamento per l’attuazione e l’ammodernamento del Piano nazionale di cronicità che è il nostro modello di presa in carico delle cronicità recepito formalmente da tutte le regioni ma da pochissime attuato veramente”.