A cavallo della notte di Halloween, un collettivo di cryptoartisti romani celebra a Napoli il funerale degli NFT: tra incursioni di videoarte proiettata sulle secolari pareti sotterranee della Galleria Borbonica e un dibattito lungo due giorni con figure di spicco della scena internazionale della cryptoarte. Sewer Nation – giovane collettivo italiano di arte digitale – porta a Napoli il dibattito su cryptoarte, intelligenza artificiale, blockchain e metaverso, in una serie di talks ed esposizioni in uno scenario d’eccezione: la Galleria Borbonica. Così, lunedì 31 ottobre e martedì 1 novembre, la storica location del sottosuolo napoletano, con le sue gallerie e i suoi cunicoli, farà da sfondo a “The Funeral- Gli NFT sono morti”, che sarà, insieme, una performance e un’occasione di dialogo e riflessione sui nuovi percorsi che l’arte digitale sta esplorando grazie ad AI e tecnologia blockchain. Co-organizzatore dell’evento insieme con Sewer Nation e Galleria Borbonica è Lanificio Digitale, open innovation hub per aziende e startup con sede nell’ex Lanificio Sava di Porta Capuana.
Ad animare il dibattito sulla salute e sul futuro degli NFT arriveranno a Napoli esponenti di spicco internazionali della cryptoarte ed esperti di tecnologia blockchain, per tracciare un quadro completo della storia e un’analisi culturale approfondita dell’utilizzo della tecnologia blockchain dall’esordio a oggi. Tra di loro, Robness, best selling cryptoartista americano; Power DaDa, innovatori del settore dal 2017, co-creatori di crypto punks; Cryptoartglobal, ente italiano di curatela artisti internazionali; Space Farm, ente italiano di certificazione digitale di opere fisiche culturali e storiche; e Honey, ente internazionale di fashion digitale. Intorno a loro, in una rappresentazione immersiva e misteriosa, l’intera linea temporale della cryptoarte in una serie di immagini in video mapping create con l’intelligenza artificiale e proiettate sulle superfici della Galleria Borbonica.
“La Galleria Borbonica si conferma una location straordinaria e poliedrica non solo da un punto di vista turistico ma anche per l’organizzazione di eventi di ogni genere. Non solo concerti e mostre, dunque, ma anche eventi che, mai come in questo momento, guardano al futuro ed a nuove forme di arte digitale” commenta Gianluca Minin, Presidente Associazione Borbonica Sotterranea. “La passione per l’archeologia è il filo conduttore di questa collaborazione tra Galleria Borbonica e la Galleria storica di CryptoArte prodotta da Sewer Nation” spiega Luca Martinelli, direttore creativo di Sewer Nation – “Il desiderio di scavare per scoprire la cultura di ciò che è stato sepolto dal tempo, è ciò che ha spinto Gianluca Minin a riportare alla luce questi spazi, ed è ciò che ha spinto me a ricercare, nell’ombra e nel buio della speculazione del mondo NFT, un origine misteriosa e insospettabile di questa tecnologia rivoluzionaria. Un punto d’inizio a questo mercato in continua espansione, una traccia di BigBang che parte nel 2015 con un gruppo di nerd presi a collezionare carte e creare meme su Bitcoin. Siamo qui per squarciare il velo di diffidenza e mostrare la vera natura della vita aumentata da blockchain, a partire dall’arte”. “Siamo felici di partecipare a “The Funeral- NFTs are dead” – conferma Davide Bussetti, CEO e co-founder Lanificio Digitale— e di sostenere questa cultura digitale, condividendo uno spazio e un momento di incontro e confronto con talenti di tutto il mondo. Lanificio Digitale, come Sewer Nation, in accordo a quelli che sono i paradigmi del Web 3.0, vuole introdurre l’adozione di nuove piattaforme che favoriscono la governance decentralizzata. Questa esigenza risponde alla reattività dei giovani, una versatilità che il mondo del lavoro deve prepararsi ad ascoltare e accogliere”.
Il progetto “Borbonica Sotterranea” nasce nel 2005 dall’intuizione di Gianluca Minin, geologo impegnato da anni in attività di verifiche statiche e lavori di messa in sicurezza delle cavità presenti nel sottosuolo di Napoli. Nel marzo 2005, Minin entrò nella Galleria Borbonica, trovandola in uno stato di totale degrado ed abbandono, invasa da rifiuti e detriti sversati abusivamente negli ultimi 30 anni. I rilievi ed i lavori di pulizia consentono ora di ammirare la bellezza di un’opera civile da anni dimenticata e hanno portato, al contempo, alla scoperta di diverse cavità non censite ubicate in aree limitrofe alla Galleria migliorando la conoscenza del sottosuolo dell’area di Monte Echia. Si tratta del primo caso in assoluto in cui è possibile ammirare le opere realizzate nel sottosuolo durante il regno dei Borbone e le interconnessioni tra queste e la rete acquedottistica seicentesca. Oggi la Galleria Borbonica è una delle strutture turistiche di Napoli più amate dai turisti ed è prima nella classifica di gradimento delle recensioni su TripAdvisor a Napoli.