Muore a 75 anni il filosofo Latour, teorico della crisi ecologica e del nuovo regime climatico

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in foto Bruno Latour

Aveva 75 anni. Le sue riflessioni sulla crisi ecologica stanno ispirando una nuova generazione di intellettuali, artisti e attivisti Parigi, 9 ott. – (Adnkronos) – Il filosofo, antropologo e sociologo francese Bruno Latour, uno dei più importanti intellettuali della sua generazione, pensatore del “nuovo regime climatico”, è morto nella notte tra l’8 e il 9 ottobre a Parigi all’età di 75 anni dopo una lunga malattia. L’annuncio della scomparsa è stato dato congiuntamente dalla sua famiglia e dalla sua casa editrice, Les Editions La Découverte. Professore emerito dell’Istituto di studi politici di Parigi (Sciences Po), il suo lavoro, celebrato in tutto il mondo, e le sue riflessioni sulla crisi ecologica stanno ispirando una nuova generazione di intellettuali, artisti e attivisti. “Il più famoso e il più incompreso dei filosofi francesi”, ha scritto il ‘New York Times’ nel 2018. Insignito del Premio Holberg (2013) e del Premio Kyoto (2021) per l’insieme della sua opera, Bruno Latour ha toccato quasi tutti i campi del sapere: ecologia, diritto, modernità, religione, scienza e tecnologia. Negli ultimi vent’anni con il suo approccio multidisciplinare ha esteso la sua riflessione epistemologica a temi tradizionalmente appannaggio delle scienze sociali, come dimostra anche il provocatorio “Tracciare la rotta. Come orientarsi in politica” (Raffaello Cortina, 2018), uno studio in cui la questione prettamente scientifica del mutamento climatico e della sua negazione diviene la chiave di volta per comprendere le politiche adottate dai governi negli ultimi decenni. Autore di una vasta bibliografia, tra i libri tradotti in italiano figurano: “Politiche della natura. Per una democrazia delle scienze” (Raffaello Cortina, 2000); “Il culto moderno dei fatticci” (Meltemi, 2005); “Disinventare la modernità. Conversazioni con François Ewald” (Elèuthera, 2007); “La fabbrica del diritto. Etnografia del Consiglio di Stato” (Città Aperta, 2007); “Non siamo mai stati moderni. Saggio d’antropologia simmetrica” (Elèuthera, 2009); “Dingpolitik. Come rendere le cose pubbliche” (Postmedia books, 2010); “Cogitamus. Sei lettere sull’umanesimo scientifico” (Il Mulino, 2013); “Essere di questa terra. Guerra e pace al tempo dei conflitti ecologici” (Rosenberg & Sellier, 2019); “La sfida di Gaia. Il nuovo regime climatico” (Meltemi, 2020); “Politiche del design. Semiotica degli artefatti e forme della socialità” (Mimesis, 2021); “Dove sono? Lezioni di filosofia di un pianeta che cambia” (Einaudi, 2022); “Riassemblare il sociale. Actor-Network theory” (Meltemi, 2022).
Nato il 22 giugno 1947 a Beaune, in Borgogna, da una famiglia di viticoltori, si è formato prima come filosofo e poi come antropologo e sociologo. A Parigi dal 1982 al 2006 è stato professore presso il Centro di Sociologia dell’Innovazione dell’Ecole Nationale Supérieure e, dal 2006 al 2017, presso l’Università Sciences Po: qui ha dato vita al Médialab dell’ateneo per sfruttare appieno le opportunità offerte alla teoria sociale dalla diffusione delle tecnologie digitali e, insieme a Valrie Pihet, a un innovativo master in arte e politica. Come antropologo ha svolto ricerche etnografiche in Africa (Costa d’Avorio) e America (California) e si è specializzato nell’analisi di scienziati e ingegneri al lavoro: nell’arco della sua prolifica attività di ricerca ha infatti contribuito ad approfondire la conoscenza delle politiche della scienza e della gestione della ricerca. A tale proposito, ha scritto libri illuminanti quali “La scienza in azione. Introduzione alla sociologia della scienza” (Edizioni di Comunità, 1998) e la raccolta di saggi “Pandora’s Hope”, in cui esplora diffusamente le conseguenze delle “guerre della scienza”. Insignito della Legione d’onore nel 2012, LATOUR ha ricevuto una pioggia di riconoscimenti in virtù della sua opera pubblicistica, fino a esser nominato corrispondente estero della Regia accademia danese di scienze e lettere nel 2017 e della British Academy nel 2018.