E’ morto Yusuf al-Qaradawi, l’ideologo dei Fratelli Musulmani

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(foto da Pixabay)

E’ morto il noto predicatore islamico di origini egiziane e ideologo dei Fratelli Musulmani Yusuf al-Qaradawi. E’ quanto si legge sul suo account di Twitter. Qaradawi è morto a Doha, in Qatar, dove viveva in esilio dal 1961. Nel 2008 il magazine Foreign Policy lo ha piazzato al terzo posto nella graduatoria dei 20 intellettuali più influenti al mondo. Voce critica rispetto al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e a quello siriano Bashar al-Assad, Qaradawi aveva bocciato in modo categorico la proclamazione di un Califfato islamico da parte dei miliziani dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante dicendo che eta contraria alla sharia, la legge islamica. Gli era stato vietato l’ingresso negli Stati Uniti, nel Regno Unito e le sue idee lo resero inviso anche al re egiziano Farouq, che nel 1949 lo condannò al carcere. E’ stato imprigionato per altre tre volte sotto la presidenza di Gamal Abdul Nasser, fino a quando nel 1961 ha scelto l’esilio in Qatar. Nel febbraio 2011, al culmine della rivoluzione contro Hosni Mubarak, ha tenuto un sermone – il primo dopo 30 anni – a Piazza Tahrir, nel cuore del Cairo. Inserito tra i 59 soggetti nella lista nera diffusa da Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi Uniti ed Egitto, Qaradawi è stato presidente dell’Unione internazionale degli ulema ed è stato a capo del Consiglio europeo per le fatwa e la ricerca, promotore del dialogo interreligioso, ma nemico degli sciiti. E’ stato anche autore di numerose fatwa contro Israele e ha definito l’Olocausto come una “punizione divina”. Ha anche emanato tanti editti religiosi che hanno avuto profonda influenza sugli sviluppi della dottrina islamica, dalla tutela delle minoranze religiose nei Paesi islamici al diritto di tutti alla conversione.