Magistrati, da lunedì sciopero dei giudici di pace: 200mila processi a rischio, 50mila solo in Campania

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“La Commissione Europea ha avviato la procedura d’infrazione contro l’Italia, in quanto la normativa interna che nega la natura di attività lavorativa dei magistrati onorari, contrasta con la normativa europea“. Lo sottolinea “Sei luglio”, movimento per la riforma della magistratura onoraria, che fa notare la coincidenza temporale con l’approvazione da parte del Senato del maxiemendamento al ddl di stabilità, “che taglia i fondi delle indennità dei magistrati onorari per un totale di 14 milioni di euro nei prossimi due anni, e stabilisce la proroga di giudici onorari, pm onorari e giudici di pace per soli cinque mesi“. “L’avvio della procedura d’infrazione deve richiamare alle sue responsabilità il Parlamento, che sta per esaminare il disegno di legge d’iniziativa governativa di riforma della magistratura onoraria – sostiene il movimento – La Commissione, riconoscendo che i magistrati onorari sono lavoratori, travolge l’intero impianto del disegno di legge del governo, che prevede per i magistrati onorari in servizio (per la maggior parte a tempo pieno da oltre dieci anni), solo una proroga e la facoltà di versare da sé i contributi previdenziali, senza oneri per la finanza pubblica“. “Piena soddisfazione” per la decisione della Commissione europea, viene espressa anche dalla FEDER.M.O.T. (Federazione magistrati onorari di tribunale):”in sede di prima valutazione sono state infatti ritenute fondate le lamentele presentate da diversi magistrati onorari italiani, volte a sollecitare l’adeguamento dell’Italia al Diritto dell’Unione europea riconoscendo a questi magistrati il diritto a un inquadramento a tempo indeterminato e al conseguimento di altri diritti (ad esempio alle ferie proporzionate al lavoro svolto)”. Intanto da lunedì e sino al 30 novembre una parte consistente delle toghe onorarie,cioè i giudici di pace, sciopereranno per protestare contro la riforma della categoria all’esame del Senato. “In circa venti anni di attività -lamenta l’Associazione nazionale che li rappresenta – i giudici di pace non hanno goduto e non godono ancora oggi di alcuna tutela previdenziale ed assistenziale, in caso di maternità, malattia e infortuni sul lavoro, né di ferie retribuite. In definitiva applicano il diritto, ma non hanno diritti, sono lavoratori in nero e la riforma non dà risposte”.Secondo l’Associazione per effetto della protesta, non si celebreranno 200.000 processi in tutta Italia,di cui 50.000 solo in Campania.