di Maridì Vicedomini
Giuseppe Pecoraro, “un giurista di razza”, di gloriosa tradizione familiare forense, già prefetto di Roma, è candidato alla Camera dei Deputati con “Fratelli d’Italia” a Napoli, sua città natale.
Prefetto, perché la sua scelta di scendere in prima persona in politica?
La mia decisione deriva dalla volontà di pormi dall’altra sponda dalla parte di coloro che criticano costantemente e spesso senza cognizione di causa, chiunque si adopera per la politica. Dopo avere dedicato la mia vita professionale al servizio della legalità e della giustizia, mi sono detto basta: ora ci provo, mi misuro in un nuovo contesto che comunque mi appassiona, vediamo cosa so fare.
Attesa una brillantissima carriera, la sua è dunque una nuova sfida?
Nonostante la mia età anagrafica, sono ancora pieno di entusiasmo e molto combattivo, pronto a dare un valido contributo al conseguimento di un benessere sociale dei miei concittadini e degli italiani.
Quali sono i cardini principali della sua esperienza prefettizia che vorrebbe trasfondere nella eventuale mission politica?
Essenzialmente due: il primo, più tecnico che politico, è la sicurezza, un tema di interesse nazionale ma che riguarda molto da vicino i napoletani che versano tuttora in uno stato di grave incertezza e disagio sociale; in secondo luogo mi adopererò a creare un proficuo collegamento tra Roma e l’intero territorio nazionale, Napoli in primis.
In che senso? Manca un collegamento?
Sì, attualmente manca un collegamento concreto e trasparente fra gli organi istituzionali di Roma, quali il Parlamento ed il Governo e tutta la penisola, Napoli in primis.
Perché ha scelto di candidarsi a Napoli?
Non è stata una mia scelta personale, ma della Presidente Giorgia Meloni ed io sono molto fiero di ciò.
Il suo concetto di legalità?
Rispetto delle regole in primo luogo.
Quali strumenti utilizzerebbe affinché le regole venissero effettivamente rispettate?
In primis è necessario il controllo del territorio ma prima ancora avere l’esatta percezione dello stesso , in maniera tale da impedire che si possano commettere fatti delittuosi o meglio ancora anticipare e quindi stroncare sul nascere quelle che possono essere situazioni drammatiche anche ed in primis per le donne quali il femminicidio. E poi, bisognerebbe garantire e tutelare Il lavoro, perché io ritengo che lo stesso è imprescindibile dalla sicurezza, senza sicurezza non c’è sviluppo, non c’è lavoro”.
Lei ha accennato al femminicidio, un fenomeno che purtroppo non si arresta ma che continua ad aumentare; la sua proposta in merito.
Il femminicidio è un reato gravissimo; oltre a quello che si è fatto in materia di prevenzione e di repressione penso che altro non si possa fare. Sono le modalità dell’attività di prevenzione che secondo me vanno migliorate. In tal senso proporrei di incrementare il numero dei commissariati e le stazioni dei carabinieri, molti dei quali sono stati soppressi già dai tempi di Cottarelli, della spending review; in questo modo diventa più facile avere un maggiore controllo del territorio e una migliore conoscenza delle persone. Non si può risparmiare sulla sicurezza dei cittadini.
Il tema lavoro è un argomento scottante, le cui lacune hanno cercato di sopperirle con il reddito di cittadinanza.
Il reddito di cittadinanza è risultato un vero e proprio fallimento, aumentando la percentuale del lavoro a nero. Bisogna ricorrere a delle valide alternative; ad esempio io farei una proposta di legge che consenta a coloro che hanno la maggiore età ma che sono dotati esclusivamente di un titolo di scuola media inferiore, di partecipare a concorsi per la polizia o le forze armate al fine di svolgere attività ausiliare; i neo assunti avrebbero nell’arco dell’intera giornata alcune ore libere per potersi dedicare allo studio al fine del conseguimento di un diploma di scuola superiore per poi accedere ai concorsi interni per fare carriera”
Tema immigrazione…
In primis occorrono accordi concreti con l’Europa, riducendo al massimo il fenomeno dell’immigrazione così com’è allo stato attuale. Per gli stranieri meritevoli, che evidenziano un’ottima condotta, attiverei percorsi formativi allo scopo di farli accedere ad un lavoro.
Lei è per lo ius soli?
Assolutamente no.
E per la liberalizzazione della cannabis?
Non sono d’accordo; ci sono degli studi fatti da eminenti professori ricercatori , secondo i quali anche la cannabis sarebbe l’anticamera per arrivare all’eroina.
La legge Zan?
Io ho annullato le unioni civili a Roma; è giusto che ci sia una parità di dignità e di diritti fra omosessuali ed eterosessuali, ma io sono per la famiglia tradizionale.
La guerra in Ucraina…
La libertà e la democrazia sono valori incommensurabili che vanno sempre salvaguardati. L’Ucraina lotta per la libertà e la democrazia e noi dobbiamo sostenerla, abbiamo il dovere di sostenerla anche per evitare che un giorno gli stessi problemi possiamo averli in altre parti di Europa, come per esempio in Estonia, i paesi baltici e i paesi più vicini.
L’Europa ha emesso una serie di sanzioni dure contro Putin ed oggi c’è il discorso dei prezzi alle stelle dell’energia e del gas che provocherebbe il rischio della chiusura di migliaia di fabbriche, con un aumento elevatissimo di tasso di disoccupazione.
Il governo tuttora in carica ha già varato provvedimenti e aiuti per le imprese, per le famiglie; è ovvio che il nuovo governo si farà carico di questa situazione complessa e di concerto agli altri paesi europei dovrà trovare delle soluzioni adeguate. Io a livello personale ho sempre pensato di utilizzare al massimo le fonti energetiche che abbiamo in Italia, ovviamente tenendo presente anche le energie rinnovabili”
La scuola?
Il sostegno alla scuola è assolutamente necessario poiché essa rappresenta la fucina più importante per la formazione dei cittadini del futuro; in tal senso bisognerebbe migliorare anche lo status economico dei docenti , riconoscendo loro la giusta dignità ed il giusto valore della loro professione di educatori, mettendoli in condizione paritaria rispetto ai loro colleghi europei.
Pecoraro cosa si aspetta dalla sua città?
Il sostegno e la fiducia e soprattutto la convinzione, che nonostante la mia carriera professionale mi abbia portato per anni lontano dal territorio, io appartengo a Parthenope.
In che misura si sente napoletano?
Al cento per cento; ho un temperamento molto determinato, sono ottimista, entusiasta della vita , non mi arrendo mai e poi…. Forza Napoli!.