Elezioni, Richetti denuncia Fanpage: Operazione di killeraggio alla vigilia del voto. L’accusatrice? Nota stalker

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in foto Matteo Richetti

“Ho dato mandato ai miei legali di agire in sede civile, penale e disciplinare nei confronti di Fanpage e di tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda sia per i danni recati a me e alla mia famiglia, che per la gravissima distorsione del processo democratico che costituisce l’evidente obiettivo del killeraggio avviato nei miei confronti pochi giorni prima del voto. Stiamo anche valutando le iniziative da intraprendere contro tutti coloro che hanno fatto dello sciacallaggio in questi giorni, rilanciando – spesso con toni diffamatori – le assurde accuse avanzate nei miei confronti”. Così il senatore di Azione Matteo Richetti che respinge quella che definisce “negli ultimi giorni” una “campagna diffamatoria senza precedenti” da parte di Fanpage. “Mi sono convinto, dall’evoluzione dei fatti di questi giorni, e in particolare da quanto rivelato dall’accurata inchiesta della testata ‘Domani’ non certo vicina ad Azione, che si tratti di un’operazione politica, ordita per danneggiare me come candidato, e soprattutto la lista Azione-Italia Viva-Calenda a pochi giorni dal voto”. Questo, prosegue Richetti, è confermato da una “serie di circostanze: la giornalista autrice dell’inchiesta ha contattato Azione per la prima volta lo scorso aprile sulla base delle accuse di una persona che, a quanto ci consta, aveva inviato dossier nei miei confronti a numerose testate” e “sorprendentemente la vicenda è stata tirata fuori solo una settimana prima delle elezioni”; “contrariamente a quanto affermato da fanpage, l’articolo non era ‘su base anonima’ ma è stato mirato direttamente contro di me, pubblicando – seppur tagliata – una foto dalla quale ero perfettamente riconoscibile visto che era stata per lungo tempo la copertina della mia pagina Fb”; gli articoli di fanpage “hanno omesso qualsiasi riferimento ai procedimenti penali per stalking e diffamazione avviati da altre persone negli anni passati nei confronti della mia accusatrice, uno dei quali sfociato in una condanna a 4 anni. A specifica domanda in televisione, ieri il direttore di fanpage ha affermato letteralmente ‘a noi non non risultano precedenti di questo tipo’, è evidente l’intenzione di fanpage di nascondere all’opinione pubblica elementi di valutazione essenziali per fornire una versione unilaterale e faziosa della storia”. Richetti aggiunge che: Fanpage “si è rifiutata di approfondire la denuncia per stalking da me presentata nei confronti della persona in questione nonostante l’offerta del mio legale di mettere a disposizione qualsiasi informazione al riguardo. Le perquisizioni seguite alla mia denuncia sono state anzi bollate da fanpage come ‘intimidazione’ nei confronti della denunciante; un’accusa gravissima a procura e forze dell’ordine fatta senza alcun elemento di prova; così come nessuna prova è stata fornita delle presunte molestie di un poliziotto alla denunciante”. Nell’articolo, prosegue, “si danno per autentici dei messaggi falsamente attribuiti a me, senza che fanpage abbia indicato alcuna prova al riguardo. Non solo, la testata ha rifiutato di esaminare il mio telefono per verificarne l’assenza, nonostante la mia offerta in tal senso; nell’articolo si fa riferimento ad altri fatti che coinvolgerebbero mie collaboratrici, salvo poi non fornire nessun elemento al riguardo; nelle ultime ore, sono stato contattato da altre persone che hanno denunciato comportamenti analoghi da parte della mia accusatrice”.