Le missioni del premier e la caccia agli idrocarburi

L’informazione internazionale, come è giusto che sia, negli ultimi tempi sta privilegiando, oltre l’ormai argomento guerra diffusa e non solo invasione limitata dell’Ucraina da parte della Russia, il commento di fatti che, seppure pacifici, stanno portando scombussolamenti più o meno diffusi in tutto il mondo. L’ultima delle news che ha avuto un effetto del genere è stata, poche ore fa, l’annuncio in diretta del presidente degli USA Biden della decisione della Corte Suprema di invalidare la sentenza che permetteva quella pratica pressoché liberamente in tutto il territorio di quel paese. La premessa: è una sentenza laica, quindi per questa volta Francesco & C. non sono coinvolti, almeno direttamente e ufficialmente. Si consumeranno certamente fiumi di inchiostro e altrettanto di notevole portata saranno quelli di parole. Tutto ciò premesso, è opportuno concentrarsi su avvenimenti che riguardano il Paese e stanno vedendo coinvolti in full immersion tutta la sua governance, peraltro allargata, sia in sede che in trasferta. Le missioni del Premier Draghi gli stanno già permettendo di incassare risultati che consolidano il suo prestigio internazionale e stanno dando sempre piu lustro e nuovo smalto all’Italia. Accanto a ciò, il suo carniere al ritorno delle battute di caccia sta tornando sempre contenendo prede di buona qualità. Con buona pace degli animalisti, la caccia a cui stanno partecipando il Primo Ministro e un gruppo di collaboratori di governo e non, non mira all’abbattimento di prede, ma all’accaparramento di idrocarburi che possano al più presto consentire il distacco della rete italiana da quella di oltrecortina. L’operazione sta riuscendo, in quanto la dipendenza dell’ Italia dalla Russia per la fornitura di gas si è ridotta negli ultimi tempi dal 40% del suo fabbisogno totale al 25%. Ciò significa che i nuovi accordi di fornitura raggiunti, in termini percentuali hanno consentito al Paese di ridurre in percentuale il consumo di gas russo di un abbondante 60%. Ciò ha permesso all’amministratore delegato dell’ENI, deus ex machina della vicenda energetica dello Stivale, di poter affermare e quindi rassicurare gli italiani che per l’inverno prossimo non sono previsti razionamenti ma solo raccomandazioni a fare uso accorto e responsabile di ogni tipo di energia. Poche ore dopo, il Premier ha confermato e ha aggiunto che è necessario usare lo stesso comportamento nei confronti dell’acqua da subito. Quest’ ultima non è certo una novità, solo che al momento la situazione si sta avvicinando a grandi passi al punto di non ritorno, cioè la desertificazione. Che qualcosa di nuovo stia bussando alle porte degli italiani è nell’aria e almeno alcuni dati confermerebbero che tra stop per la pandemia e rallentamento per la guerra, alcuni impegni sono stati in buona parte mantenuti e sono al momento in attesa di essere riportati a velocità di crociera. Probabilmente il più significativo è quello dell’ implementazione del programma di messa in funzione su scala industriale dell’intelligenza artificiale con le applicazioni previste in tutti i comparti sociali. Secondo uno studio della TIM, l’argomento è sotto la luce dei riflettori e sta scalpitando per riprendere la sua corsa con tutta la premura di cui necessità. Probabilmente le novità più importanti provengono dal settore finanziario e, ancor meglio, da quello della finanza strettamente legato all’economia del fare. Per dare un nome e un contenuto a questa informazione, per gli italiani è facile risalire al protagonista: la CDP, Cassa Depositi e Prestiti. Per un lungo periodo di tempo ha svolto immotivatamente un ruolo di secondo piano sul terreno di gioco dove si confrontava quasi esclusivamente il Gotha della finanza internazionale. Nella maggior parte delle volte lo ha fatto e lo fa ancora con intenti speculativi. La CDP per anni si è dedicata esclusivamente alla realizzazione del suo core business, la gestione del risparmio postale, orientato quasi interamente a finanziare il settore delle opere pubbliche, senza andare mai fuori del seminato. Particolare di non poco rilievo è che, negli anni, i vertici hanno evitato invasioni di campo che l’avrebbero resa l’ennesimo carrozzone, quindi facile preda per chi, tra i politici, l’avesse voluto poi usare come una specie di bancomat. Ora che nel Paese occorrono soldi “a cofane”, come diceva in una sua commedia Peppino De Filippo, per completare la provvista finanziaria necessaria per la realizzazione del PNRR, la CDP vorrebbe svolgere, motu proprio, una parte molto importante. Essa si concreterebbe con l’emissione di titoli creati allo scopo. È da precisare che quando si parla dell’affidabilità della Cassa, si deve tenere presente che la sua clientela è cosmopolita. In particolare sono suoi interlocutori importanti i tesori di diversi paesi e, tra i primari, spicca quello giapponese. In tanta confusione quanta è quella in essere in Italia e non solo, prendere atto che qualcosa continua a camminare con le sue gambe è come prendere una boccata d’aria fresca. Dopo aver usato per tanto tempo i respiratori, è proprio quel che ci vuole.