Grazie a Draghi Roma caput Europae. Caro Papa, occupati dei santi…

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in foto Papa Francesco

Nei giorni scorsi il mondo ha potuto assistere a un evento che, per molti versi, ha riportato la memoria indietro nel tempo, intorno alla metà del secolo scorso, più specificatamente alle immagini e ai filmati di allora. Si possono osservare in quei documenti scene che allora ebbero forte presa sulla popolazione e, in parte, continuano a farlo. De Gasperi, che con una ristretta schiera di collaboratori qualificati, senza seguito di proporzioni arabe come usa oggi, vola in America con un velivolo di guerra, un DC 4 Dakota. Definirlo spartano non renderebbe l’idea di quanto fosse scomodo quel velivolo. Churchill, che visita le truppe al fronte su una camionetta scoperta indossando un pesante pastrano e altre prodezze che all’epoca facevamo parlare con ammirazione i rispettivi popoli. Per non parlare del primo e provvisorio Presidente della Repubblica, l’avvocato liberale Enrico De Nicola che, per giurare fedeltà alla neonata repubblica e alla sua costituzione, raggiunge la capitale da Napoli al volante della sua Millecento. Tre premier europei, l’italiano Draghi, il francese Macron e il tedesco Scholz, sono saliti qualche giorno fa con non poco azzardo su un treno che dalla Polonia li ha portati, viaggiando di notte a Kiev. Alla fine della giornata di colloqui con il premier ucraino Zelensky e altre personalità, sempre viaggiando in ore antelucane, un convoglio simile al primo li ha riportati al punto di partenza. Il tutto è stato ben ripreso e messo in onda. Dà fastidio fisico dover guardare in TV e leggere le sue dichiarazioni alla stampa, l’ennesimo pallone gonfiato all’amatriciana che definisce la missione prima descritta come una sceneggiata. È preferibile non aggiungere altro per evitare di dar rilievo a un personaggio che presto ritornerà nel niente da dove è venuto. Dedicando l’attenzione a fatti ben più importanti, gli italiani hanno di che esser fieri di come si siano svolti i fatti in quell’occasione. Se si volesse paragonare il consenso che Draghi ha raccolto intorno a sé a un altro indicatore, il più simile sarebbe l’elezione per acclamazione. Con buona pace dei Bastian contrari, molto simili a quelli che, in un periodo infelice della storia patria, furono definiti disfattisti. Roma, che fu caput Mundi, è molto vicina a essere riconosciuta caput Europae. Perchè si arrivi al riconoscimento di tanto non c’è fretta, mentre per tentare di risolvere altre problematiche al momento più impellenti, ce n’è a josa. Sempre per rimanere a casa, precisamente nell’antica Roma, Hannibal ante moenia, sottinteso est, ha molte attinenze con quanto sta accadendo in Ucraina. Più precisamente, il grano, come madre natura comanda, è pronto per essere raccolto. Ammesso che si potesse mietere e trebbiare a causa dei combattimenti, nei magazzini non ci sarebbe capienza per stivarlo. Le epoche agricole sono molto rigide riguardo a forzature come compressioni o dilatazioni. Del resto lo stesso accade nel mondo animale, valendo i medesimi presupposti anche per il genere umano. Completata la gestazione, qualche giorno prima o dopo passi pure, la creatura deve venire al mondo. Nella civiltà contadina non c’è crimine da considerare più esecrando che lasciare il raccolto sulle piante. I motivi di tale atteggiamento sono molteplici, ma il più importante, perché considerato sacrilego, è quello che vuole che, agendo in tal modo, si fa uno sfregio a madre natura. Quali commenti possono essere fatti su chi vede e non provvede in merito, vale a dire il male fatto persona che altro non sono Putin, Lavrov, ora anche Medvedev e gli altri omuncoli che gravitano intorno a loro ? Soffermandosi a guardarli bene, danno più fastidio loro che i personaggi di Gomorra o altro sciupio di pellicola del genere Solo per voler completare la misura, è opportuno ribadire che, per gli stessi, il saper vivere e comportarsi adeguatamente sono concetti oscuri e inavvicinabili. È invece molto importante evidenziare alcuni passaggi dell’ intervento di Draghi a Kiev. Se i porti del paese invaso non saranno sminati entro i prossimi 15 giorni, la portata del danno cereali sarà almeno doppia e il mondo non potrà in nessun modo salvarsi dalla carestia. Il problema approvvigionamento energetico è stato volutamente, e solo per intervallo breve, messo da parte. Al momento c’è da portare a casa la pelle, per gli ucraini schivando il fuoco nemico, per il resto del mondo avendo di che mangiare. La natura, ancora una volta nella storia, si sta dimostrando matrigna per la scarsità generalizzata dei raccolti presentatasi un pò ovunque. Non sembra inoltre assolutamente tempestivo l’atteggiamento a dir poco superficiale della rappresentanza politica italiana. L’inverno arriverà e il problema energetico diventerà drammatico, dovendo ormai l’Italia, come gli altri paesi EU, drasticamente rimuovere ogni ipotesi, seppur minima, di approvvigionamento da Gazprom. Gli idrocarburi, in giro per il mondo, sono si reperibili, ma a che prezzo? Le vere colonne d’ Ercole per l’Europa saranno le esigenze finanziarie. Intanto gli homines bonae voluntatis cercano di restare operativi, sebbene chi dovrebbe portare loro conforto, il Pierino sui generis che risponde al nome di Francesco – quando si dice la modestia – pontifica sì, ma in un modo molto particolare. Non è il caso di ritornare sull’atteggiamento discutibile che il papa dimezzato ha dimostrato in più occasioni nei confronti di quanto sta accadendo. Vedere rispedite al mittente da parte della NATO le accuse di aver usato un atteggiamento provocatorio verso il Cremlino, rafforza il dubbio di inadeguatezza del papa duplex. L’episodio lo mette ancor più in una luce di inadeguatezza verso la comunità dei suoi fedeli, non molto diversa da quella in cui si trova il suo omologo Kiryl. Entrambi dovrebbero adeguare, a loro uso e consumo, il detto “scherza con i fanti, ma lascia stare i santi”. Del resto non sarebbe complicato: basterebbe invertire tra loro i personaggi presi come riferimento. Aggiungendo, per completare la narrazione, che proprio a Roma, tanti anni fa, si era convenuto che andava bene libera chiesa, purché in libero stato. Così non è mai stato, non per mancanza del Paese, anzi!