Cinema, Black Parthenope: l’horror nella Napoli sotterranea è già un successo

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È già un caso di successo “Black Parthenope”, il film horror girato quasi interamente nella Napoli sotterranea, presentato in anteprima a fine maggio nel capoluogo campano e ora stabilmente nella top ten dei titoli più visti nelle sale di tutta Italia. Poco clamore pubblicitario, marketing ridotto all’osso eppure un grande riscontro di pubblico grazie al passaparola per la pellicola scritta a quattro mani da Alessandro Giglio, al suo esordio come regista, e da Ivan Specchio e prodotta da Nicola Grispello per Volcano Pictures e Silvana Leonardi per la Wam, in collaborazione con Mibact, Regione Campania, Film Commission Regione Campania e Poceu.

L’idea è semplice ma allo stesso tempo geniale: disegnare intorno ad una delle più note leggende di Napoli un moderno trhiller dalle tinte forti. Il film, ambientato nelle viscere della città partenopea, fonde la storia del famoso “munaciello” e dei pozzari con quella del protagonista Gennaro e di una ereditiera di una ricca famiglia francese, Cècile, intenzionata a trasformare le cave di tufo in mega-parcheggi. Proprio, in uno dei sopralluoghi, i meandri sotterranei della città diventano per l’imprenditrice e per la squadra di tecnici al seguito una spaventosa trappola tra morti violente, antiche vestigia, culti e superstizioni.

Nel cast figurano Giovanni Esposito, Gianluca Di Gennaro, Jenna Thiam, Marta Gastini, Maziar Firouzi e Nicola Nocella; la fotografia è di Federico Annichiarico, il montaggio di Gemma Barbieri, le scenografie di Antonella Di Martino, costumi di Salvatore Salzano, musiche di Massimo Abbatangelo, Matteo Spedicati, Isa Rojas, Angelo Bibita e Luca Di Gregorio.