“Ogni giorno alle 18”, il singolo del rapper torinese Willie Peyote che racconta il Covid-19

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in foto Willie Peyote

di Rosina Musella

Il rapper torinese Willie Peyote, al secolo Guglielmo Bruno, ha realizzato un freestyle dedicato al difficile periodo che si sta vivendo a causa delle misure preventive per evitare la diffusione del virus Covid-19 che, da inizio anno, ha complicato la vita del mondo intero. Il primo verso eponimo fa riferimento alla diretta che ogni giorno, alle 18 in punto, ci aggiorna su contagi e decessi quotidiani.

Peyote nei suoi testi dà sempre uno spaccato dell’attualità, lanciando spesso delle provocazioni come in “Io non sono razzista ma” o “La dittatura dei non fumatori”. In “Ogni giorno alle 18” il rapper torinese riesce a catturare le varie fotografie che da un paio di mesi affollano le nostre bacheche mentali e virtuali: processioni di bare, sconosciuti che si fanno compagnia cantando dai balconi, programmi televisivi in cui viene spiegato come detergere accuratamente le mani.
“Chiusi in gabbia quanto dura un giorno?” chiede Peyote, riproponendo la domanda che rimbomba nella testa di molti che, a causa delle necessarie restrizioni, si trovano obbligati nei ristretti spazi delle proprie case a vivere una situazione che mai avrebbero immaginato prima.

Il freestyle del rapper è stato creato per l’iniziativa #teniamocistretti lanciata da diversi musicisti che hanno deciso di unirsi e di sviluppare alcune creazioni al fine di raccogliere fondi atti a sostenere l’ASL Torino 3. Il messaggio degli artisti coinvolti nell’iniziativa è di collaborazione e speranza; sulla pagina retedeldono.it dedicata alla raccolta fondi scrivono infatti: “In questi giorni, l’Arte sembra costituire davvero, e non i termini retorici, un “bene di prima necessità”. In questo momento, assomigliamo un po’ all’orchestrina del Titanic: musicisti che suonano in una situazione difficile, consapevoli tuttavia che questa volta, il transatlantico non affonderà.”