Sui mercati c’è attesa per la Fed

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Borsa italiana in rialzo, questa mattina. Il Ftse Mib segna +0,65%, il Ftse Italia All-Share +0,63%, il Ftse Italia Mid Cap +0,44%, il Ftse Italia Star +0,24%. Mercati azionari europei in verde: DAX +0,5%, CAC 40 +0,6%, FTSE 100 +0,1%, IBEX 35 +0,5%. Ieri sera a Wall Street l’S&P 500 ha chiuso a -0,26%, Nasdaq Composite a -0,09%, Dow Jones Industrial a -0,24%. I future sui principali indici USA attualmente sono in rialzo dello 0,1-0,2 per cento. Positiva Tokyo con il Nikkei 225 a +0,67%. Deboli le borse cinesi: a Shanghai l’indice CSI 300 termina a -1,89%, a Hong Kong l’Hang Seng ha fatto segnare -0,80%. Movimenti laterali per l’euro contro dollaro: gli operatori attendono la riunione del FOMC (Fed) in programma verso sera (il comunicato sarà diramato alle 19). EUR/USD al momento quota 1,1040 circa. Mercati obbligazionari europei al palo in avvio. Il rendimento del BTP decennale è stabile rispetto alla chiusura precedente all’1,44%, anche quello del Bund si conferma allo 0,45%. Lo spread è quindi fermo a 99 bp.

Borse asiatiche

Seduta mista per i mercati asiatici dopo che i corsi del petrolio hanno toccato i minimi di due mesi e con gli investitori che attendono la conclusione del meeting di due giorni del Federal Open Market Committee. La Fed dovrebbe mantenere i tassi d’interesse invariati questa settimana e potrebbe faticare nel convincere i mercati che la stretta alle politiche monetarie sia ancora possibile prima della fine dell’anno, in una congiuntura caratterizzata da turbolenze economiche globali. Dopo una seduta negativa per Wall Street, a Tokyo il Nikkei 225 è riuscito a chiudere con un guadagno dello 0,67% dopo la perdita dello 0,90% segnata martedì. Tra i singoli titoli, Mazda ha guadagnato oltre il 3% dopo avere migliorato l’outlook relativo al primo semestre dell’esercizio, grazie a vendite record di veicoli (764.060 unità) e all’impatto positivo della debolezza della valuta giapponese superiore alle attese. Sul fronte macroeconomico, primo calo in sei mesi per le vendite al dettaglio nel Sol Levante, scese in settembre dello 0,2% dopo lo 0,8% registrato in agosto e a fronte di un incremento dello 0,4% atteso dagli economisti. A Sydney, l’S&P/ASX 200 perde lo 0,20% in un clima di scarsa fiducia, anche a causa del dato deludente sull’inflazione, cresciuta in Australia dell’1,5% contro l’1,7% del consensus e invariata rispetto al periodo precedente. Tra i singoli titoli, perde oltre il 2% National Bank of Australia (Nab), dopo che la banca, una delle Big Four del credito australiano, ha annunciato la cessione del controllo delle attività nelle assicurazioni vita a Nippon Life e piani per l’uscita dal business in Gran Bretagna il prossimo anno (a sostenere i corsi non è bastato il progresso del 20% dei profitti d’esercizio). Seduta di moderato declino anche per Seoul, con il Kospi che segna una perdita dello 0,10% al termine delle contrattazioni. La frenata più netta è però quella dei mercati cinesi. Shanghai Composite, Shanghai Shenzhen Csi 300 e Shenzhen Composite si muovono intorno a perdite del 2% a circa un’ora dalla chiusura. Meglio la performance dell’Hang Seng di Hong, che limita intorno allo 0,70% il suo declino, mentre l’Hang Seng China Enterprises Index, sotto-indice di riferimento per la Corporate China sulla piazza dell’ex colonia britannica, è allinea to con la performance decisamente negativa di Shanghai e Shenzhen. Sul fronte macroeconomico significativo il calo della fiducia dei consumatori cinesi in ottobre, dopo quattro mesi consecutivi di progresso. Il Westpac Mni China Consumer Sentiment Indicator si attesta infatti nel mese in chiusura a 109,7 punti, dato più basso da quando nel 2007 venne per la prima volta elaborata la statistica, contro i 118,2 punti di settembre (116,5 in agosto), che avevano rappresentato il livello più elevato dal maggio 2014.

Borsa Usa

I principali indici hanno chiuso la seduta in calo alla vigilia delle decisioni della Fed in tema di tassi. A New York il Dow Jones ha perso lo 0,24%, l’S&P 500 lo 0,26% e il Nasdaq Composite lo 0,09%. I dati macroeconomici pubblicati in giornata sono stati piuttosto deludenti. A settembre gli ordini di beni durevoli hanno fatto registrare una flessione dell’1,2% su base mensile dopo il -3% rilevato in agosto. L’indice “core” è invece diminuito dello 0,4% dal -0,9% della rilevazione precedente. Gli ordini esclusi i mezzi per la difesa sono scesi del 2%. L’Indice S&P/Case Shiller, che misura l’andamento dei prezzi delle abitazioni nelle 20 principali città americane, ha evidenziato nel mese di agosto un incremento del 5,1% rispetto allo stesso periodo del 2014, in linea con le stime degli addetti ai lavori e dal +5,0% della rilevazione precedente. Markit Economics ha comunicato la stima flash di ottobre dell’indice PMI dei Servizi: la lettura si è attestata a 54,4 punti in calo rispetto a quella del mese precedente, pari al 55,1, indicando comunque una solida espansione della crescita, sebbene a tassi in rallentamento. L’Indice di fiducia dei consumatori è sceso nel mese di ottobre a 97,6 punti. Il dato è peggiore delle previsioni degli addetti ai lavori (103 punti). Rivisto al ribasso il dato di settembre a 102,6 da 103 punti. La situazione sul fronte societario. DuPont +2,8%. L’utile per azione adjusted del colosso chimico nel terzo trimestre ha superato le attese a 0,13 dollari contro i 0,10 dollari indicati dal consensus. Alibaba +4,16% dopo la pubblicazione dei risultati del secondo trimestre. Nel periodo concluso lo scorso settembre il gigante e-commerce cinese ha riportato una crescita dei ricavi del 32% a 3,49 miliardi di dollari, superiore alle attese (consensus 3,34 miliardi). L’utile è aumentato a 3,57 miliardi da 2,93 miliardi dello stesso periodo di un anno prima. Pfizer +2,46%. Il gruppo farmaceutico ha annunciato una trimestrale superiore alle attese ed ha migliorato l’outlook per l’esercizio in corso. Nel terzo trimestre l’utile per azione adjusted si è attestato a 0,60 dollari, 9 centesimi in più del previsto mentre i ricavi sono calati del 2% a 12,09 miliardi contro i 11,56 miliardi indicati dal consensus. Per l’intero esercizio la società stima ora un utile per azione adjusted compreso tra 2,16 e 2,20 dollari da 2,04-2,10 dollari della precedente guidance. Migliorate anche le previsioni sui ricavi a 47,5-48,5 miliardi da 46,5-47,5 miliardi. Ford Motor -5,17%. L’utile del gruppo automobilistico nel terzo trimestre è cresciuto meno del previsto a 1,9 miliardi di dollari. T-Mobile US -8,3%. L’operatore di telefonia ha annunciato il ritorno all’utile nel terzo trimestre (138 milioni di dollari contro il rosso di 94 milioni dello stesso periodo di un anno prima). L’utile per azione si è attestato a 0,15 dollari contro i 29 centesimi indicati dal consensus. I ricavi della divisione americana di Deutsche Telekom dono cresciuti del 7% a 7,8 miliardi (consensus 8,3 miliardi). United Parcel Service (UPS) -2,89%. Il colosso delle spedizioni ha annunciato i risultati del terzo trimestre chiuso con utili in crescita ma ricavi in leggero calo. I profitti sono aumentati a 1,26 miliardi di dollari (1,39 dollari per azione) da 1,21 miliardi dello stesso periodo di un anno prima mentre i ricavi sono calati a 14,24 miliardi da 14,29 miliardi. Gli analisti avevano previsto un Eps di 1,37 dollari su ricavi per 14,43 miliardi. IBM -4,07%. La Sec ha avviato una indagine sui conti del colosso dell’informatica. In particolare sono finiti sotto la lente dell’autorità di controllo dei mercati alcune transazioni realizzate negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Irlanda.

Europa

Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in rialzo. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,25%, il Cac40 di Parigi lo 0,4%, il Ftse100 di Londra lo 0,05% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,3%. L’indice Gfk che misura la fiducia dei consumatori in Germania si attesta nel mese di novembre a 9,4 punti, in linea con le attese e di poco inferiore alla rilevazione precedente, pari a 9,6 punti. I prezzi alle importazioni in Germania nel mese di settembre sono diminuiti dello 0,7% su base mensile e sono scesi del 4% su base annuale. Le attese degli analisti erano fissate su un decremento mensile pari allo 0,1% e di un decremento annuo del 3,5%. In Francia la fiducia dei consumatori ad ottobre è scesa a sorpresa a 96 punti contro i 97 p unti (massimi da quasi otto anni) del mese precedente. Gli analisti avevano previsto un dato invariato a 97 punti.

Italia

Ieri Piazza Affari ha chiuso in ribasso – l’indice Ftse Mib ha perso l’1,14% a 22.369 punti – aumentando le perdite nel pomeriggio in scia al debole andamento di Wall Street La fiducia dei consumatori americani a ottobre è scesa a 97,6 punti, peggio delle attese che indicavano 102,9 punti, mentre gli ordini di beni durevoli hanno mostrato una contrazione dell’1,2%. Sul listino milanese è stato il giorno del debutto di Poste Italiane che, dopo un inizio positivo, ha perso progressivamente terreno arrivando in territorio negativo al termine della seduta. Lo spread si è mantenuto poco sotto la soglia dei 100 punti base, mentre l’euro/dollaro viaggia in area 1,10.


I dati macro attesi oggi

Mercoledì 28 ottobre 2015

00:50 GIA Vendite al dettaglio set;

06:00 GIA Indice fiducia imprese ott;

08:00 GER Indice prezzi importazioni set;

08:00 GER Indice GfK (fiducia consumatori) nov;

08:45 FRA Indice fiducia consumatori ott;

10:00 ITA Indice fiducia consumatori ott;

10:00 ITA Indice fiducia imprese ott;

10:15 EUR Intervento Praet (BCE);

13:30 USA Bilancia commerciale beni set;

15:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati;

19:00 USA Riunione FOMC.